Santi, beati e ricorrenze di oggi lunedì 16 gennaio: San Marcello I, papa, San Tiziano, vescovo, patrono della diocesi di Vittorio Veneto e Beato Giuseppe Tovini

Il Martirologio Romano commemora in questo giorno papa Marcello I, martire sotto l’Imperatore Massenzio, sepolto lungo la via Salaria. Le notizie su di lui sono molto dubbie , con discordanze notevoli tra le fonti (il Liber Pontificalis e un’antica passio). Di lui con sicurezza si sa solo che visse agl’inizi del IV secolo, governò la chiesa per poco tempo e fu sepolto nel cimitero di Balbina. La sua effigie è raffigurata nei clipei di San Paolo fuori le mura e negli affreschi della Cappella Sistina.

San Tiziano fu Vescovo di Oderzo fra l’anno, circa, 610 – 632 dopo Cristo. La diocesi di Vittorio Veneto – che fino al 1939 portava l’antico nome di Ceneda – lo venera da più di un millennio come Patrono Principale; la sua festa liturgica si celebra solennemente il 16 gennaio. Secondo l’antica tradizione, San Tiziano, appartenente ad una facoltosa e distinta famiglia, nacque circa l’anno 555 d.C.: nell’isola di Melidissa, chiamata Eraclea dopo che l’imperatore d’Oriente Eraclio (610 – 641) vi fece costruire una piccola città. 

Nel VI secolo d.C., l’unico centro importante di tutta la zona dell’entroterra era l’antichissima città di Oderzo (Opitergium), già “Municipium” romano e sede vescovile dalla fine, forse, del IV sec. d.C. . San Tiziano nella sua adolescenza fu inviato ad Oderzo, dove era vescovo San Floriano, che ebbe cura di educare ed istruire il giovane, poi divenuto diacono e sacerdote, e quindi arcidiacono ed economo della Chiesa opitergina, fino a succedere allo stesso San Floriano sulla cattedra episcopale della diocesi, che guidò per circa 25 anni.

Secondo la tradizione, San Tiziano, ricco di virtù e meriti, circondato dalla fama di taumaturgo, morì nell’anno circa 632 d. C. il 16 gennaio. Seguirono contrasti tra parenti e concittadini di San Tiziano, della nativa Eraclea, e gli stessi opitergini per rivendicare le reliquie di un Vescovo tanto amato per i miracoli ottenuti per sua intercessione. Il corpo del Santo venne trafugato di notte dai primi, che cercarono di raggiungere in barca il Livenza attraverso il Monticano. E qui interviene l’antica leggenda, secondo la quale alla fine il corpo del Santo arrivò e fu collocato a Ceneda con tutti gli onori nell’antica chiesa dedicata alla Madonna Assunta.

Nei suoi 55 anni di vita (1841-1897), il beato bresciano Giuseppe Tovini, terziario francescano, fu un apostolo in tanti campi: la scuola, l’avvocatura, il giornalismo, le banche, la politica, le ferrovie, le società operaie, l’università. Sposato con Emilia, ne ebbe dieci figli. Innumerevoli le cariche che ricoprì e le istituzioni cui diede vita: sindaco, consigliere provinciale e comunale, presidente del Comitato diocesano dell’Opera dei congressi; fondatore di casse rurali, della Banca San Paolo di Brescia, del Banco Ambrosiano di Milano, del quotidiano “Il Cittadino di Brescia” e della rivista “Scuola italiana moderna”, di varie altre opere pedagogiche e dell’ “Unione Leone XIII”, che sfocerà nella Fuci. 

(Foto: Wikipedia).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati