Questa denominazione particolare della Beata Vergine deriva dall’antico Ordine della Mercede, ovvero della Misericordia, che trovò in Maria Santissima la sua ispirazione. A fondare l’ordine fu Pietro Nolasco (1180-1245), che visse gran parte della sua vita in Spagna, dove rimase profondamente colpito dallo stato miserevole in cui versavano i cristiani schiavizzati dai Mori, che dominavano il paese. Nolasco divenne mercante per potersi insinuare tra questo popolo e liberare i cristiani. Riuscì nei quindici anni a venire a riscattarne moltissimi, grazie alla collaborazione di seguaci che si univano a lui.
Queste grazie furono denominate “redenzioni”: neppure la mancanza di ricchezze riuscì ad incrinare il suo intento, che riuscì a condurre fedelmente. Nonostante l’interminabile impegno, coloro che venivano fatti schiavi e condotti nei paesi arabi aumentavano inverosimilmente e ciò fece sentire Nolasco impotente al punto da prendere in considerazione di ritirarsi a vita contemplativa.
Ma proprio la notte tra il primo e il 2 di agosto, mentre si trovava a pregare con ardore, gli apparve la Madonna che diede luce alla sua mente ispirandolo a fondare un Ordine religioso che si dedicasse alle opere di misericordia, in particolare alla redenzione degli schiavi, anche a costo della propria vita.
La ‘redenzione’ avveniva con il pagamento di un riscatto in denaro o altro, al padrone per mezzo di terzi: la somma variava secondo l’età, le condizioni sociali, economiche e fisiche dei riscattandi. Il denaro veniva raccolto dai religiosi con il contributo di ogni ceto sociale, in particolare le famiglie che avevano qualche loro componente schiavo in terra araba.
Le liberazioni erano molto pericolose, a causa dei molti pirati che navigavano nel mediterraneo: spesso vi erano dei traditori che trattenevano gli stessi mercedari come schiavi per ottenere un altro riscatto. Per questo se ne curava la preparazione e prima dell’imbarco si svolgevano delle celebrazioni in cui si invocava la protezione della Madonna.
(Foto: web).
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