Alberto, autista esperto e con la testa sulle spalle: l’ipotesi malore alla base della tragedia

I Vigili del fuoco al lavoro nel luogo dell’incidente

Alberto Rizzotto era un autista esperto. La sua vita l’ha trascorsa tra le corriere trasportando le persone da una meta all’altra. Ieri sera l’ultimo drammatico viaggio: l’autobus di cui era alla guida il 40enne è caduto dal cavalcavia accanto alla stazione ferroviaria di Mestre causando 21 morti accertati e decine di feriti.

Stando a quanto appreso, Alberto aveva preso servizio da poco a bordo del mezzo che doveva portare alcuni turisti da piazzale Roma a un campeggio nell’entroterra veneziano. 

Il punto del cavalcaferrovia dove l’autobus è uscito di strada

La zona della stazione si è trasformata in poco tempo in un inferno: sul posto una lunga fila di ambulanze e la zona, presidiata da Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia locale ed Esercito è stata interdetta al traffico e al passaggio pedonale. Quasi 60 i Vigili del Fuoco al lavoro per spegnere l’incendio e per cercare di salvare quante più persone possibili. Ma il bilancio è drammatico: i 19 corpi privi di vita (due sono deceduti in ospedale) sono stati allineati sotto al cavalcaferrovia in una scena che mai nessuno si augura di dover vedere.

Originario di Conegliano, Alberto viveva a Tezze di Piave, dove era molto conosciuto: increduli di quanto successo gli abitanti della piccola frazione vazzolese che si sono, fin da subito, stretti al dolore del fratello, dei genitori e tutti i familiari.

L’autobus ha abbattuto il guardrail precipitando

“Era un autista esperto – commenta un amico – una persona con la testa sulle spalle, sempre gentile e disposto ad aiutare gli altri”. Alberto aveva lavorato per diverse aziende nel settore e, nonostante la sua giovane età, aveva maturato molta esperienza. 

Proprio per la sua esperienza e per il tratto di strada totalmente dritto in cui l’autobus ha urtato il guard rail prima di schiantarsi al suolo, l’ipotesi è che Alberto abbia avuto un malore. Secondo alcune testimonianze e le immagini delle telecamere di videosorveglianza l’autobus non ha preso fuoco in corsa, come ipotizzato in un primo momento, ma ha iniziato a bruciare successivamente, trasformandosi in una prigione di fiamme per i passeggeri. Fondamentale sarà però l’autopsia che verrà svolta nei prossimi giorni. 

La circolazione è stata interdetta nella zona del cavalcavia

Sconvolto anche il primo cittadino di Vazzola, Giovanni Zanon: “Conosco personalmente la famiglia – commenta –, Alberto era un ragazzo sempre solare e vivace. Quando lo incontravo assieme ai suoi coetanei l’ho sempre notato per la sua voglia di stare in compagnia“.

Anche l’insegnante di educazione tecnica alle scuole medie, il professor Orazio Laudani, ha ricordato il suo ex allievo Rizzotto come “una persona buona, gentile, disponibile e allegra“.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata – Vigili del fuoco).
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