“Numeri importanti e particolarmente significativi in questo momento di eccezionale sofferenza per il nostro Sistema sanitario, che si trova a fare i conti con le conseguenze della pandemia”, dichiara Sonia Brescacin, presidente della Commissione Sanità e Sociale del Consiglio regionale Veneto.
“È indubbio lo sforzo della Regione volto a investire nella formazione per poter rapidamente contare su un adeguato numero di professionisti che possano presidiare il territorio con capacità ed attenzione al paziente”.
Per capire quanto queste figure mediche ricoprano sempre più un ruolo chiave è bene tenere presente qual è il quadro generale della nostra popolazione: anche in Veneto l’età media è in costante aumento, il 23% dei Veneti ha oltre 65 anni e il 12% è ultrasettantenne.
Un veneto su 3 ha almeno una esenzione per patologia, e il 69% degli ultrasessantacinquenni è esente per almeno una patologia cronica. Si stima poi che il 27% dei soggetti che hanno tra i 75 e gli 84 anni presenti una disabilità, si sale al 59% nella fascia degli ultra 85enni.
“Numeri che sempre più richiedono un presidio capillare e costante sul territorio da parte di figure altamente professionalizzate in grado di garantire una presa in carico tempestiva ed adeguata dei pazienti” prosegue Sonia Brescacin.
I corsi di formazione in Medicina Generale sono previsti dalla normativa nazionale ed organizzati dalle Regioni, per una durata di 3 anni ed almeno 4.800 ore, di cui 3200 pratiche.
Al termine del percorso formativo è previsto un colloquio finale, superato il quale, viene rilasciato un diploma necessario per l’esercizio dell’attività di medico di medicina generale nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
“Ricordo anche – conclude la Brescacin – che la Regione nel 2022 ha dato il via ad una sperimentazione che prevede la frequenza in modalità “Formazione-Lavoro”, volta a migliorare ulteriormente la qualità formativa dei corsi e quindi dei nostri futuri MMG”.
(Foto: Sonia Brescacin).
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