“Aprire i Covid center vuol dire chiudere 10 ospedali su 68 in Veneto”: Zaia chiede l’aiuto dei cittadini

Incremento importante delle terapie intensive negli ospedali del Veneto che è pronto a passare alla terza fascia di emergenza che scatta con 900 ricoverati in area non critica (tra due giorni, se i ricoveri continueranno ad avere questi numeri, si passerà alla fascia tre).

La Regione Veneto sta quindi procedendo con il programma dei “Covid-Hospital” e Luca Zaia ha chiesto di depositare un piano di sanità pubblica per organizzare al meglio queste strutture.

Il governatore del Veneto, utilizzando la metafora del viaggio intercontinentale, ha parlato di una vera “turbolenza” rispetto alla quale è necessario farsi trovare pronti e organizzati per rispondere a questa nuova crisi sanitaria.

“Penso che questo percorso e questa sfida siano da fare assieme – ha affermato il presidente Zaia – Spero che si sia capito una volta per tutte che il problema del Covid non è quello di continuare a discutere all’infinito se esiste, non esiste, se è venuto fuori dai marziani o altre cose del genere. Il problema del Covid oggi in Veneto è uno solo: liberare i letti degli ospedali per malati che altrimenti metterebbero a repentaglio la loro vita se non li curiamo”.

L’obiettivo delle autorità del Veneto è quello di avere meno pazienti possibili nelle strutture sanitarie e per questo si stanno implementando le cure domiciliari per le quali si stanno rivedendo i protocolli.

Zaia ha chiesto ai cittadini veneti di essere d’aiuto al sistema in caso di sintomi: “A nessuno verranno negate le cure però chiamate il vostro medico”.

Ieri sera il governo ha chiuso la trattativa, sollecitata in modo particolare dalla Regione Veneto, per coinvolgere i medici di base che faranno i tamponi ai propri pazienti (duemila medici veneti hanno aderito).

In Veneto non mancano i letti per curare i malati ma Zaia ha chiesto la collaborazione di tutti per rispondere al meglio all’aumento di pazienti negli ospedali: “Aprire i Covid center vuol dire chiudere 10 ospedali su 68 in Veneto”.

Rispetto al tema del plasma, in Veneto si continuano ad intercettare i pazienti guariti invitandoli alla donazione per rifornire le emoteche per la banca del plasma.

Il presidente del Veneto ha parlato anche degli ospedali dismessi e recuperati durante il lockdown (come quello di Valdobbiadene) che potrebbero tornare utili per un contingente di pazienti da “semi-ospedalizzare”.

Inoltre, Zaia ha voluto ringraziare ventisei aziende vinicole trevigiane che hanno trasformato le vinacce, usate solitamente per fare la grappa, in alcool (due bancali) che è stato donato alla Protezione civile della Regione Veneto (Della distillazione si è occupata l’azienda Castagner).

Questi i dati di oggi, mercoledì 28 ottobre 2020, sull’emergenza Covid nella Regione Veneto: 2.275.869 tamponi (16 mila tamponi in più di ieri), 49.135 positivi (duemila positivi in più nelle ultime 24 ore), 21.600 positivi al Coronavirus in questo momento, 15.993 persone in isolamento, 802 persone ricoverate in area non critica (53 in più di ieri), 94 persone in terapia intensiva, 2.355 morti in totale (11 persone in più nelle ultime 24 ore) e 4.625 dimessi (50 in più nelle ultime 24 ore).

I sintomatici di oggi a domicilio sono 480 su 20.802 positivi a domicilio (il 98% dei positivi non ha sintomi).

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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