Alle 12.30 di oggi mercoledì il governatore del Veneto Luca Zaia, assieme al prefetto della città di Venezia Michele Di Bari sono entrati all’Ospedale dell’Angelo di Mestre, che dopo la tragedia avvenuta ieri sera è diventato “il quartier generale” dei soccorsi.
Alcuni feriti si trovano ricoverati anche in altri ospedali della regione. Tra questi anche una bambina di tre anni: le sue condizioni sono disperate e si trova all’ospedale di Padova.
“Il mio ringraziamento va a tutti i soccorritori di ieri sera ma anche a tutti quelli che hanno lavorato durante la notte – commenta Zaia –: alle prime operazioni di soccorso hanno partecipato 40 ambulanze e l’elisoccorso, dando dimostrazione di una celerità unica“.
Tra i feriti, cinque sono in condizioni gravi: “Ci preoccupa soprattutto una bambina di tre anni – prosegue Zaia prima di entrare all’ospedale – è un’autentica tragedia“. Ma ci sono anche dei “miracolati”, ovvero quelle persone che, ospiti del campeggio, non sono salite su quella maledetta navetta per vari motivi.
La regione Veneto ha istituito un centro d’ascolto e di supporto psicologico per cercare di aiutare i superstiti e i loro familiari a superare nel modo migliore possibile questa tragedia. “Al momento stiamo assistendo cinque nuclei familiari – spiega Rita Lorio, psicoterapeuta esperta in psicologia dell’emergenza dell’Ospedale dell’Angelo – già da ieri sera è attivo un pool di psicologi. Siamo in attesa che arrivino anche altri familiari, alcuni dei quali sono già in volo verso Venezia”.
Le difficoltà, oltre all’elaborazione del momento drammatico, sono dovute anche alle varie lingue parlate: “Abbiamo attivato anche un servizio di interpretariato” prosegue la dottoressa.
Al loro arrivo, le famiglie delle persone decedute o ferite vengono accolte facendo fare loro un percorso di elaborazione di quanto accaduto: “In primo luogo bisogna far capire dove si trovano – conclude Lorio –, poi cerchiamo di fermarli nel qui e ora visto che arrivano in uno stato di totale agitazione, poi ci mettiamo a disposizione di tutti i loro bisogni”.
Il pensiero di Zaia è andato poi alla famiglia di Alberto Rizzotto, il 40enne alla guida della navetta: “Non ho avuto contatti con la sua famiglia, che tra le altre cose abita a pochi chilometri da casa mia. Era una persona esperta, per bene e super referenziato – spiega il governatore –: attenderemo il lavoro della magistratura, ma tutto fa pensare a un malore”.
Quella che ieri sera si sono trovati di fronte gli immediati soccorritori è stata una scena drammatica, immortalata anche da un video choc che sta girando nel web: “C’erano feriti gravi e persone decedute – spiega il direttore del Suem Veneto Paolo Rosi – uno scenario in cui è stato anche difficile operare”.
I medici del Suem, grazie al fondamentale apporto dei Vigili del Fuoco, hanno estratto i feriti e li hanno inviati con la priorità necessaria agli ospedali più adeguati: “In questo modo nessun ospedale è stato travolto – conclude Rosi –; siamo stati facilitati in quanto la tragedia è avvenuta in prossimità della nostra sede in un punto facilmente raggiungibile da Treviso e da Padova”.
Intanto anche Ait Alla Lhoussaine, presidente della Federazione Regionale Islamica del Veneto, ha avuto un pensiero per le vittime di Mestre: “Con dolore e tristezza – si legge in una nota della Federazione – abbiamo ricevuto la notizia della terribile tragedia avvenuta ieri a Mestre. La Federazione Regionale Islamica del Veneto, a nome di tutti i suoi componenti, si stringe attorno alle famiglie delle vittime e a tutta la comunità veneta in questo momento di lutto. Che Dio l’Altissimo abbia misericordia delle loro anime, confidando in una buona guarigione per tutti i feriti. Preghiamo Dio affinché protegga la nostra amata Italia”.
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 17.30: Attualmente risultano ricoverati negli ospedali del Veneto 15 pazienti coinvolti nell’incidente del pullman a Mestre. Undici di loro sono in reparti ad alta intensità di cura (terapie intensive). I pazienti adulti sono 12, i minori 3. In terapia intensiva ci sono 10 pazienti.
All’ospedale di Mestre sono ricoverati 5 pazienti: tre ucraini, un tedesco e una persona ancora in corso di identificazione. A Dolo è ricoverata una paziente francese, a Mirano un croato, a Treviso cinque pazienti di cui due minori austriaci, uno spagnolo, un austriaco e un’ucraina. Al nosocomio di Padova sono ricoverati una donna spagnola, un’ucraina e una in corso di identificazione.
Nella notte è stato trasferito un paziente dall’ospedale di Treviso al Centro grandi ustioni di Padova. Un’ulteriore paziente è stata trasferita poco fa da Mestre a Padova: si tratta di una donna ancora in corso di identificazione.
Gli aggiornamenti saranno proposti alle 11.00 e alle 17.00 delle prossime giornate, salvo evoluzioni.
(Foto: Qdpnews.it e Regione Veneto).
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