Inizierà oggi martedì la demolizione (tecnicamente “strip out”) della vecchia pista da Bob di Cortina d’Ampezzo, sicuramente l’opera maggiormente discussa delle Olimpiadi invernali del 2026.
“Questo rappresenta il primo lotto dell’intervento” ha spiegato Luigi Valerio Sant’Andrea, commissario straordinario per le infrastrutture dei Giochi Olimpici al termine della cabina di regia che si è tenuta questa mattina a Palazzo Balbi (Venezia) alla presenza, tra gli altri, del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dei ministri delle infrastrutture Matteo Salvini e dello Sport Andrea Abodi e del presidente del Coni Giovanni Malagò.
“La pista da bob non è solo un impianto sportivo ma una riqualificazione delle aree contermini di circa 7 ettari, il cui costo totale dei lavori ammonta a 85 milioni di euro” ha aggiunto Sant’Andrea.
Nei prossimi giorni invece si chiuderà la progettazione esecutiva, per appaltare l’opera possibilmente nei primi giorni di aprile. Come ricordato più volte da Zaia, gli impianti sportivi devono essere terminati prima del 2026 in quanto bisognerà anche effettuare i vari test.
Durante la cabina di regia è stato Malagò a sottolineare l’importanza degli impianti sportivi: “Mi sono permesso di dire che di tutte le questioni all’ordine del giorno, gli impianti sportivi rappresentano la priorità, perché senza non è possibile fare le Olimpiadi”.
Dopo mesi di polemiche (tra le quali anche l’appello di 1185 ampezzani al Cio contro la pista) lo scorso settembre arrivò l’ufficialità che l’impianto avrebbe ospitato le gare a cinque cerchi di bob, skeleton e slittino. Senza queste discipline, peraltro previste nel masterplan olimpico, a Cortina sarebbero “rimaste” solamente alcune gare di sci alpino femminile e il curling.
Oggi la demolizione della vecchia pista segnerà un importante tassello, forse il più atteso per molti, nella corsa contro il tempo in vista dei Giochi di Milano – Cortina 2026.
(Foto: Regione Veneto e archivio Qdpnews.it).
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