Covid, Zaia rinnova l’invito a concentrarsi sui sintomatici: “Un cittadino con senso di responsabilità si farà l’autosorveglianza e un tampone a casa”

In una recente intervista nella trasmissione Quarta Repubblica, il presidente del Veneto Luca Zaia ha confermato che, anche nella sua Regione, molte imprese non riescono ad aprire i battenti perché manca personale.

A questo si aggiunge una vera e propria emergenza lavoro in agricoltura, visto che migliaia di lavoratori extra Ue sono senza vaccino o hanno fatto dei vaccini non riconosciuti nell’Unione Europea.

L’introduzione dell’obbligo vaccinale per i lavoratori ultracinquantenni, infatti, sta creando dei grossi problemi all’agricoltura italiana, dove quasi il 35% della manodopera ha più di 50 anni.

Stando ai dati Inps, l’obbligo vaccinale disposto dal Governo riguarda infatti 356.070 operai su un totale di 1.049.336.

L’Ecdc – afferma Zaia -, il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha detto di prendere atto che ormai lo scenario è cambiato e, in questo contesto, ci si deve concentrare sui sintomatici. Per il resto cerchiamo di fare in modo che si torni ad una vita pressoché normale, con una gestione che sarà quella della convivenza. Dice un’altra cosa importante: con un’alta circolazione del virus adottiamo l’uso dei tamponi fai da te”.

“Gli asintomatici possono fare l’autosorveglianza – aggiunge – Ricordiamo che noi non siamo un Paese di delinquenti perché qui si trattano tutti i cittadini come dei delinquenti ma un cittadino con senso di responsabilità si farà l’autosorveglianza e un tampone a casa e proseguirà il suo percorso di vita. Le scuole in Veneto vanno a singhiozzo, in didattica a distanza e nelle scuole primarie i bimbi a turno si fanno la loro quarantena, poi tornano e ci sarà un nuovo compagno di classe positivo e la storia fa impazzire i genitori perché il decreto prevede il tampone e ci sono code di 5 o 6 ore per farlo. Noi dobbiamo semplificare: l’ufficio complicazioni affari semplici che si chiama Italia deve semplificare”.

“Direi che è fondamentale prendere atto che lo scenario è cambiato e deve cambiare anche la strategia – continua – Soprattutto questo Paese deve avere uno speaker unico, come negli Stati Uniti hanno l’immunologo Anthony Fauci. Sono in tanti che parlano di Covid qui in Italia però: non sto dicendo di tappare la bocca agli scienziati, ci mancherebbe, la scienza è libera per antonomasia. Però serve un portavoce ufficiale che ci dica quali saranno le strategie. Rispetto ai tamponi, invece, non è possibile andare avanti con questo sistema”.
Le Regioni italiane hanno promosso una richiesta al Governo nella quale si tocca anche quest’ultimo punto.

“La più grande preoccupazione che abbiamo sono gli ospedali – aggiunge Zaia – Oggi abbiamo un’ospedalizzazione che è metà della punta massima dell’anno scorso e dieci volte i contagiati al giorno dell’anno scorso. Il vaccino sta funzionando e quindi è cambiato lo scenario. A mio avviso, con il supporto della comunità scientifica, ci dobbiamo concentrare sui sintomatici. Il 95% dei malati Covid si cura tranquillamente a casa. C’è un 5% che ha bisogno degli ospedali”.

“Poi c’è il tema della divisione a colori, delle zone, dell’ingresso e dell’uscita – prosegue -, anche in questo caso penso che sia arrivato il momento di fare un tagliando. Il Covid è un Big Bang della storia e come tale trascina e porta dei cambiamenti importanti nella società che noi dobbiamo comunque cominciare ad assimilare. Abbiamo scoperto che abbiamo una parte di comunità che è anarchica ed è insofferente a qualsiasi regola che tu suggerisci di rispettare. Molti di quelli che oggi sono no vax, io rispetto sempre le idee di tutti, non posso non dimenticare che ad aprile 2020 erano no mask, cioè facevano le manifestazioni contro le mascherine”.

“L’obbligo vaccinale è portare una persona a vaccinarsi – conclude – In un Paese civile tu non puoi vaccinare una persona con la forza pubblica. Il nostro non è altro che un obbligo che poi viene monetizzato amministrativamente: non è né più né meno quello che hanno fatto i tedeschi, un mese prima di noi, applicando l’obbligo vaccinale agli over 60 per poi metterci la multa. Lo dice anche l’Oms: gli obblighi vaccinali poi non portano a più vaccinazione, però è pur vero che la vaccinazione ha dato un cambio di marcia a questa partita del Covid. Il vaccino va sostenuto”.

(Foto: Mediaset).
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