Crescono i disoccupati in Veneto. Zaia: “Non vogliono contributi ma lavoro, la gente non riesce a sbarcare il lunario”

Tremila positivi al Covid in più nelle ultime 24 ore nella Regione Veneto (il 98% è asintomatico), intercettati per la bravura delle autorità sanitarie nel trovare i positivi grazie al tracciamento che diventa sempre più difficile.

“A me interessano i sintomatici – ha affermato il presidente della Regione Veneto – Abbiamo detto che andiamo in terza fase, quindi i Covid center, con 150 persone in terapia intensiva. Non ci siamo ma siamo molto vicini: se carichiamo 20 persone al giorno capite che domani o dopodomani siamo in terza fase con le terapie intensive”.

Il governatore del Veneto ha sottolineato l’accelerazione dei ricoveri in area non critica, che stanno riprendono la curva di marzo, mentre le terapie intensive crescono ma lo fanno senza curve impressionanti.

Il Veneto procede con l’idea dei Covid center (10 ospedali tra i quali quello di Vittorio Veneto e il San Camillo di Treviso) perché al momento non ci sono alternative in considerazione del fatto che i pazienti Covid sono infettanti.

“L’unico aiuto che chiedo ai cittadini è quello di indossare la mascherina – ha ribadito Zaia – Io penso che non serva far visite di studio in ospedale per far capire che esiste il virus. Penso che il negazionismo non serva a nulla: rispetto le idee di tutti ma il sacrificio della mascherina non è un sacrificio insormontabile. Non si stanno proponendo campagne di trattamenti farmacologici obbligatori o vaccinazioni di chissà cosa: si sta semplicemente chiedendo di far appello al senso civico, poi ognuno farà le sue valutazioni”.

Zaia ha evidenziato il fatto che, oltre alla penalizzazione per gli ospedali, il Covid sta creando grossi problemi dal punto di vista sociale ed economico.

Il Covid in Veneto per noi significa 60 mila posti di lavoro persi – ha aggiunto il governatore Zaia -, 35 mila dei quali nel comparto del turismo che è la prima industria veneta con 18 miliardi di fatturato. Non sapremo dove andremo a finire con questo contingente di disoccupati, molta gente non riesce a sbarcare il lunario”.

“L’ansia è diffusa e avete avuto una percezione plastica da quelle manifestazioni che abbiamo visto dove i nostri imprenditori dicono “Noi non vogliamo i contributi ma vogliamo lavorare” – conclude – Comprensibile, non vanno biasimati: è gente perbene che vuole lavorare. Molto spesso il cittadino si ritrova a fare una scelta: “Muoio di Covid o muoio di fame?”. In alcuni casi questo è il ragionamento che molti fanno, magari persone che si sono indebitate o tanti giovani”.

Il nuovo presidente dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, è Enrico Coscioni mentre il nuovo direttore generale è Domenico Mantoan, già direttore dell’Area Sanità e Sociale della Regione Veneto, come ricordato dal governatore Zaia questa mattina.

Questi i dati di oggi, venerdì 30 ottobre 2020, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 2.310.397 tamponi, 54.256 positivi dall’inizio dell’emergenza (3 mila positivi in più di ieri), 26.547 positivi al Covid in questo momento, 17.597 persone in isolamento, 877 ricoverati, 122 terapie intensive (20 in più di ieri), 2.388 morti in generale e 4.718 dimessi.

I sintomatici a domicilio sono 451 su 25.653 positivi a domicilio (1,76%).

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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