Dal paese natale di papa Luciani la testimonianza di Loris Serafini: “Mia moglie è ucraina, di Chernihiv. Sparano sui civili, è una strage di innocenti”

“È una strage di civili innocenti, vengono colpiti i corridoi umanitari. La città ha un aspetto spettrale: hanno distrutto l’ospedale, il teatro, l’asilo, le scuole, la sede dell’università e le case degli abitanti. I rifugi servono fino ad un certo punto, perché sono cantine improvvisate e quando le persone tornano in superficie alla ricerca di viveri e risorse, cadono sotto il fuoco spietato delle armi e delle bombe. La situazione è disastrosa: non c’è acqua, né cibo, né riscaldamento. Cerchiamo per quanto possibile di mantenere un contatto con loro, e in questo momento non possiamo che ringraziare infinitamente l’Italia per la catena di aiuti che ha attivato e per le manifestazioni di solidarietà che ci giungono da ogni parte”.

È passato in pochi giorni dai quotidiani impegni organizzativi in vista della beatificazione di papa Luciani alla tragedia della guerra vissuta in prima persona in famiglia. Loris Serafini, direttore del Museo – Casa Natale di Albino Luciani di Canale d’Agordo (Belluno) e componente del comitato scientifico della Fondazione vaticana Giovanni Paolo I, è sposato da alcuni anni con Inna, donna ucraina, e insieme hanno due bambine.

Proprio in queste ore vive in diretta la tragedia di Chernihiv, città di origine della moglie che conta quasi 300 mila abitanti, assediata in questo terribile conflitto in terra ucraina e ora ridotta ad un cumulo di macerie. Familiari e parenti vivono ogni giorno questa incredibile tragedia, che ci ha fatto ripiombare nella dimensione disumana della guerra.

Serafini, che risiede proprio a Canale d’Agordo, paese di origine di Luciani, ha condiviso attraverso i social immagini e video che descrivono un dramma riversato in poche ore anche in quell’Alta Marca trevigiana, in particolare nella diocesi di Vittorio Veneto, che conosce e stima la sua persona e l’impegno proprio in riferimento all’opera verso la beatificazione del pastore di Vittorio Veneto prossimo a salire all’onore degli altari. “Questa è la città di mia moglie oggi, Chernihiv. Uccise trentatré (bilancio poi tragicamente salito a decine di vittime, ndr) persone in un colpo nel bombardamento peggiore dall’inizio della guerra” recita uno dei post, seguito da numerose foto che ritraggono la città devastata.

Serafini conosce molto bene il cardinale Beniamino Stella, acquirente e donatore della casa natale di Luciani gestita proprio dall’ente diretto da Serafini, il vescovo di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo e l’arciprete di Pieve di Soligo monsignor Giuseppe Nadal. Ha stabilito da qualche tempo importanti rapporti di collaborazione con l’Istituto diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” e ha partecipato alla prima assoluta dell’oratorio “Albino Luciani Pastore e Padre – da Vescovo di Vittorio Veneto a Papa del sorriso”, svoltasi nel teatro Lorenzo Da Ponte in Serravalle. Di recente ha fatto visita all’Alta Marca in canonica a Pieve di Soligo e nello studio di Carlo Balljana a Sernaglia della Battaglia, facendo parte della delegazione di Canale d’Agordo che ha ricevuto in dono una scultura di Luciani ad opera dell’artista.

Anche in queste ore il conflitto continua con la morsa dei russi: “Continuano a sparare sugli aiuti umanitari, e chiunque tenti di prestare aiuto alla popolazione viene colpito dalle armi – conclude -. La popolazione è ridotta alla fame e alla sete, e non è possibile fare rifornimento perché è troppo rischioso”.

(Foto: per gentile concessione di Loris Serafini).
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