Possono dirsi quasi conclusi gli scrutini delle schede votate ieri domenica in tutta Italia per il rinnovo di Camera dei Deputati e Senato della Repubblica. All’ora di pranzo di lunedì mancano all’appello, stando al sito istituzionale del Ministero dell’Interno, solo poche centinaia di sezioni su un totale di oltre 60 mila. La conformazione delle due Camere, dopo la “cura dimagrante” di parlamentari derivata dal Referendum costituzionale, può dirsi quindi definita, al di là di pochi dettagli.
Le schede del Senato sono state le prime ad essere scrutinate dopo la chiusura delle operazioni di voto, alle 23 di ieri domenica. Alle 12 di oggi lunedì ecco i risultati, suscettibili ancora di piccole variazioni: la coalizione di centrodestra ha ottenuto il 44,12% dei consensi contro il 26% del centrosinistra, il 15,49% del M5S, il 7,73% di Azione Italia Viva, l’1,87% di Per l’Italia con Paragone, l’1,35% di Unione Popolare e l’1,12% di Italia Sovrana e Popolare. Altre 9 liste non hanno raggiunto l’1%.
All’interno del centrodestra Fratelli d’Italia ha il 26,07%, la Lega l’8,88%, Forza Italia l’8,28% e Noi Moderati lo 0,89%. Nel centrosinistra “guida” il Pd con il 18,97%, poi Verdi e Sinistra 3,53, +Europa 2,94, Impegno Civico (Di Maio) 0,56%.
Ci sono già una cinquantina di verdetti per l’uninominale: tra i nuovi senatori eletti in Veneto ci sono Anna Maria Bernini, Mara Bizzotto, Luca De Carlo, Raffaele Speranzon e Paolo Tosato, tutti di centrodestra.
Anche per quanto riguarda la Camera, solo pochissime centinaia di sezioni in tutta Italia non hanno ancora comunicato i risultati definitivi. Sono comunque più di 60 mila, pari a quasi 28 milioni di voti, le schede scrutinate. Vista l’estensione – per la prima volta – del voto agli Under 25 per il Senato, i risultati dell’altra camera sono molto simili: a Montecitorio, al momento, il centrodestra ha il 43,84% dei consensi, il centrosinistra il 26,16, il M5S il 15,39, Azione Italia Viva il 7,76. Seguono, staccate similarmente al Senato, altre liste, tutte sotto il 2%. E anche all’interno delle due coalizioni i rapporti di forza tra i partiti sono quasi sovrapponibili a quelli di Palazzo Madama.
Anche per Montecitorio ci sono i primi eletti, sempre stando al sito del Viminale: in Veneto ce l’hanno già fatta, a scrutinio quasi concluso, Giorgia Andreuzza, Ingrid Bisa, Massimo Bitonci, Maria Cristina Caretta, Dimitri Coin, Lorenzo Fontana, Elisabetta Gardini, Silvio Giovine, Ciro Maschio, Carlo Nordio, Martina Semenzato e Alberto Stefani, anche questa volta tutti del centrodestra.
(Foto: l’aula della Camera dei Deputati, Wikipedia).
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