Emergenza Covid e scontri tra generazioni: “Anziani più responsabili, non serve fare la spesa 4 volte al giorno”

Dopo un anno di pandemia, le persone stanno mostrando segni evidenti di stanchezza e frustrazione e talvolta si arriva perfino a veri e propri scontri tra generazioni.

Purtroppo, in alcune fasi dell’emergenza Covid c’è chi si è scagliato contro gli anziani, ritenendoli per esempio i principali responsabili di focolai in determinati paesi (emblematico il caso dei centri per anziani dove il contagio si è diffuso tra persone che si erano incontrate per giocare a carte).

Aveva fatto scalpore il tweet del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, sulle persone in pensione, delle quali aveva detto che non erano “indispensabili allo sforzo produttivo del Paese”.

Immediatamente era arrivata la replica del governatore Toti che aveva chiarito: “Quella frase non rappresenta minimamente il mio pensiero. La frase è stata estrapolata da un concetto più ampio e mal interpretata a causa del taglio erroneo su Twitter di un mio post”.

Recentemente, è stato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a tornare sul tema degli anziani, chiedendo agli stessi di non recarsi troppe volte al giorno a fare la spesa, soprattutto nelle ore di punta per chi inizia o finisce il lavoro, proprio perché le persone in pensione possono organizzare diversamente la loro giornata.

Va detto che le persone anziane sono state le principali vittime del Coronavirus, non solo per l’alto numero di decessi ma anche per le conseguenze psicologiche del lockdown e le continue restrizioni negli incontri con i propri familiari.

C’è chi ha sofferto molto e continua a soffrire per la solitudine provocata dal Covid e non sono pochi i casi di persone di una certa età che si sono lasciate andare per il dolore legato a questo lungo isolamento.

Per non parlare delle case di riposo nelle quali, nonostante il grande lavoro degli operatori e del personale di queste strutture, da diversi mesi i familiari degli ospiti non possono entrare e sembra che le stanze degli abbracci e le videochiamate non riescano a produrre lo stesso effetto di un contatto reale.

Ora, in questa nuova fase così complessa della pandemia, si assiste anche a quello che potrebbe essere definito uno “scontro tra generazioni”, con giovani e famiglie che invitano gli anziani ad affrontare con più responsabilità l’emergenza epidemiologica.

“I nostri ragazzi sono a casa da scuola soprattutto per tutelare la loro salute e quella delle nostre comunità, penso soprattutto alla popolazione anziana – spiega una mamma del Quartier del Piave – Allora i sacrifici che stanno facendo le famiglie e i ragazzi dovrebbero essere tenuti in considerazione anche da alcuni anziani che spesso andavano tranquillamente al bar a prendere il caffè senza nessuna precauzione. In alcuni momenti potevano evitare di uscire anche quattro volte al giorno per fare la spesa. Molte volte ce la prendiamo con i giovani ma in questo momento ognuno di noi dovrebbe assumersi le sue responsabilità”.

La possibilità di uscire e di avere delle relazioni è di fondamentale importanza per i bambini ma anche per gli anziani: in questa fase così complessa, però, quello che si chiede a tutti è un maggiore equilibrio per non vanificare gli sforzi fatti dalla collettività.

In più di un’occasione abbiamo sentito dire che questa pandemia ci avrebbe cambiato in meglio ma queste scintille di insofferenza, capaci di provocare dei piccoli o grandi “scontri tra generazioni”, ci dimostrano invece che la popolazione non ne può più e che c’è il rischio che si arrivi ad una “guerra di tutti contro tutti” per difendere quello che ci interessa di più.

(Foto: web).
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