Primo giorno di risalita delle curve del Covid-19 in Veneto: dopo tante settimane di calo, infatti, oggi in Regione si registrano 46 ricoverati in area non critica in più rispetto alla giornata di ieri.
Il nuovo bollettino della Regione Veneto dà dei nuovi segnali visto che i ricoveri per Covid superano le dimissioni giornaliere.
Il presidente Luca Zaia, che ha chiesto l’aiuto di tutti in questo momento difficile, ha ribadito l’importanza di non abbassare la guardia perché i dati di oggi mostrano chiaramente che il virus non è scomparso anche se nelle ultime settimane i dati per il Veneto sono stati molto confortanti.
Preoccupa la situazione di alcune Regioni italiane con i vari governatori che si confrontano di continuo sulle misure da adottare per cercare di contenere i nuovi contagi.
Il governatore del Veneto ha affermato che il prossimo Dpcm, che spera possa essere costruito dal governo insieme alle Regioni, rappresenterà la pietra miliare di questa nuova fase della pandemia.
Zaia si augura che possano essere prese in considerazione seriamente tutte le misure possibili di sostegno all’economia, anche se la salute resta la vera priorità.
Sono usciti i primi studi sugli effetti positivi del lockdown rispetto ai deceduti, confrontando comunità nelle quali non sono stati presi questi provvedimenti e comunità dove le restrizioni sono state pesanti.
“Se fossero confermati i dati – ha affermato Zaia – emerge l’importanza dell’uso dei dispositivi. Io non sto facendo discorsi contro chiusure o a favore di aperture. Sto semplicemente guardando i dati e si capisce sempre di più, confrontando tutti gli studi, che il ruolo fondamentale lo abbiamo noi cittadini nella protezione. Spero che questo entri nel Dpcm come filosofia”.
Zaia continua ad essere fortemente preoccupato per la situazione sanitaria e ai cittadini che gli chiedono quando si uscirà da questa situazione, il governatore risponde che la velocità di uscita è direttamente proporzionale alla capacità vaccinale del Veneto, dell’Italia, dell’Europa e del mondo.
Il presidente del Veneto ha citato realtà più efficienti dell’Europa in questa partita delle vaccinazioni: dalla Gran Bretagna allo Stato di Israele che ha già vaccinato oltre il 50% dei cittadini arrivando a svuotare gli ospedali.
Zaia ha spiegato che la vaccinazione del primo target, ovvero gli operatori sanitari, ha dato come effetto che i focolai ospedalieri si sono dileguati grazie a una sorta di “immunità di gregge” che si sta perfezionando.
A marzo dovrebbero arrivare circa otto milioni di dosi di vaccini per l’Italia, circa 600 mila dosi per il Veneto.
Questi i dati di oggi, martedì 23 febbraio 2021, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 3.979.406 tamponi molecolari, 3.079.406 tamponi rapidi, 37.811 tamponi in totale nelle ultime 24 ore, 1.062 positivi intercettati nelle ultime 24 ore, 328.078 positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 22.297 positivi in questo momento, 1.394 ricoverati di cui 139 terapie intensive (tre in più di ieri) e 1.255 ricoverati in area non critica (46 in più rispetto a ieri), 9.742 morti in totale (21 morti in più di ieri) e 15.725 dimessi.
La percentuale dei positivi al Covid sui tamponi effettuati è del 2,81%.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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