Nel tessuto della nostra società, il femminicidio è una ferita profonda che richiede una riflessione rispettosa ed azioni concrete. Al di là delle statistiche e delle leggi, esiste una connessione intrinseca tra questa forma di violenza e il mondo delle emozioni. È qui che emerge l’importanza cruciale di una forma specifica di educazione: l’educazione a quelle che io chiamo emozioni ombra.
L’educazione alle emozioni ombra, si concentra sull’esplorazione e sulla comprensione delle emozioni più oscure, nascoste oppure represse. In un contesto in cui il femminicidio è alimentato da dinamiche emotive complesse, la consapevolezza di queste emozioni può essere un passo fondamentale verso la prevenzione.
Le radici del femminicidio spesso affondano nella gestione distorta delle emozioni, quali gelosia, rabbia e possessività. Educare alle emozioni ombra significa aiutare le persone a riconoscere, comprendere e canalizzare in modo sano tali sentimenti. In qualità di Psicologo corporeo, io tendo ad evidenziare come questo tipo di educazione non solo favorisca la consapevolezza individuale, ma agisca come un baluardo contro comportamenti violenti. Incorporare l’educazione alle emozioni ombra nelle scuole, nelle famiglie, nei contesti relazionali diventa quindi prioritario.
L’ombra e le emozioni abissali sono concetti che parlano delle parti di noi stessi che tendiamo a nascondere o ignorare. Immagina di avere una parte di te che non mostri agli altri, che contiene emozioni più scomode e talvolta insidiose. Questo lato oscuro, chiamato “ombra”, include sentimenti come rabbia, gelosia o paura, che spesso preferiamo non affrontare. In poche parole, comprendere l’ombra e le emozioni abissali significa riconoscere e affrontare quei sentimenti più oscuri che tutti abbiamo, ma che spesso evitiamo.
È un percorso di consapevolezza che può portare a una vita più equilibrata e relazioni più sane. In psicologia si è soliti notare che: “ciò che viene represso, prima o poi, ritornerà. E quando lo farà sarà in modo molto e molto più forte”.
Come un magico specchio in grado di riflettere i nostri sentimenti più nascosti, l’ombra ci sussurra di esplorare il lato oscuro della nostra emotività. Pensate alle gelosie che si nascondono dietro un sorriso radioso, alle paure che si annidano dietro un atteggiamento sicuro oppure un sorriso forzato, una risata coprente la paura, un abbraccio che nasconde la solitudine. La nostra ombra ci chiama a esplorare questi reconditi labirinti emotivi. Il mio consiglio è invitare a danzare con le proprie emozioni abissali per riconoscerne la bellezza e la forza insite in esse. Come? Praticando con costanza la meditazione compassionevole oppure riflettendo profondamente sulle sofferenze altrui sviluppando una connessione empatica. Serve allenamento, lo stesso che si fa per raggiungere risultati sportivi.
Immaginiamo le emozioni come iceberg, la punta visibile rappresenta ciò che mostriamo al mondo, ma cosa c’è sotto, nell’abisso? L’ombra, il regno delle emozioni abissali, custodisce tesori inaspettati. Nella routine quotidiana, quando la frustrazione minaccia di emergere come un vulcano, l’educazione alle emozioni ombra ci insegna a trasformare quel magma in energia creativa.
Il concetto di “emozioni ombra” è spesso associato al lavoro della psicologia corporea, in cui si riconosce l’interconnessione tra corpo e emozioni. Non c’è una corrispondenza specifica tra emozioni ombra e aree fisiche del corpo, ma l’approccio psicologico corporeo suggerisce che le emozioni sono vissute attraverso il corpo. Ad esempio, alcune tradizioni ritengono che certe emozioni negative possano manifestarsi con tensioni o disagi in particolari parti del corpo. Ad esempio, lo stress può riflettersi nella zona delle spalle e del collo, mentre la rabbia può influire sulla regione dell’addome. Tuttavia, queste connessioni sono spesso soggettive e possono variare da persona a persona.
Ecco infine, per tutti coloro che desiderano approfondire, alcuni autori che hanno dato un grande contributo a questo tema:
1. **Carl Gustav Jung:**, ha introdotto il concetto di “ombra” e questa idea ha contribuito alla comprensione delle emozioni negative.
2. **Sigmund Freud:** Il padre della psicoanalisi, ha esplorato le radici psicologiche delle emozioni negative, concentrandosi sulla dinamica tra conscio ed inconscio,
3. **Aristotele:** Nella filosofia antica, ha affrontato le emozioni negative nel suo lavoro sull’etica, esplorando come queste influenzino il comportamento morale e l’equilibrio nella vita.
4. **Martin Seligman:** Nell’ambito della psicologia positiva, ha studiato come affrontare le emozioni negative attraverso strategie di resilienza e ottimismo, promuovendo un benessere psicologico più ampio.
(Fonte, foto e video: Dottor Pierantonio Polloni, psicologo corporeo).
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