Pubblichiamo per gentile concessione l’articolo di Luigi Bignami uscito nella rivista Focus il 14 gennaio 2023 dal titolo: “Scoperto finalmente il segreto del cemento romano: ecco come fa a essere così resistente“
Il cemento romano è capace di autorigenerarsi: è questo il segreto del calcestruzzo utilizzato duemila anni fa dagli antichi Romani. Una scoperta che promette una rivoluzione nelle costruzioni.
Perché ponti, acquedotti ed edifici romani sopravvivono al passare del tempo e dopo duemila anni mostrano pochissimi segni di cedimento? Molti hanno cercato di trovare una risposta che ora sembra arrivata. Il segreto starebbe in una composizione a base di calce viva che permetterebbe al cemento di autoripararsi quando si formano piccole crepe.
A scoprirlo è stato Admir Masic – studi italiani e oggi docente di ingegneria civile e ambientale al Massachusetts Institute of Technology. “Studio il calcestruzzo romano da almeno cinque anni, chiedendomi come mai strutture magnifiche come il Pantheon, il Colosseo, ma anche porti, acquedotti, ponti e terme siano sopravvissuti fino ai tempi moderni”, ha spiegato Masic, il quale ha sempre pensato che nel cemento romano ci fosse un segreto. Il suo studio, apparso sulla rivista Science Advances, lo ha svelato.
I misteri dell’Hot Mixing
Secondo Masic, tutto sta nell'”hot mixing” ovvero in quella procedura per cui si aggiunge alla miscela di calcestruzzo una parte di calce viva, che reagendo con l’acqua riscalda la miscela. È questo procedimento a consentire la formazione di “grani” di calce, che poi permettono l’autoriparazione.
Spiega il ricercatore: “Quando il calcestruzzo dei nostri giorni si frattura, al suo interno entrano acqua o umidità e la crepa va allargandosi, indebolendo l’intera struttura. Con la miscela dei Romani invece, la fessura si autoripara. Come? I granelli di calce che si sono formati quando fu prodotto il calcestruzzo, si sciolgono con l’infiltrazione di acqua: in questo modo forniscono gli ioni di calcio (ossia atomi senza elettroni) che, ricristallizzando, riparano le crepe”.
In arrivo sul mercato
Era noto da tempo che nel calcestruzzo romano ci fossero granelli di calce, ma si era sempre pensato che fossero lì per caso, forse arrivati come impurità: per questo nessuno aveva mai pensato che potessero avere un valore così importante. Ora Masic e il suo gruppo di lavoro, dopo anni di prove, hanno realizzato una tecnica che riproduce proprio quel calcestruzzo e hanno ottenuto in Svizzera le certificazioni industriali dell’Istituto di Meccanica dei Materiali.
Il nuovo calcestruzzo sta dunque per entrare nel mercato delle costruzioni. La Società di Masic, la start up Dmat, non distribuirà i sacchetti di calcestruzzo, ma la tecnologia necessaria. Venderà cioè ai clienti le formule per realizzare il calcestruzzo autoriparante, più duraturo rispetto ai precedenti del 50 per cento. Non solo. Rispetto a prodotti simili, la produzione di questo materiale emette una quantità di anidride carbonica inferiore del 20% e il costo sarà del 50% inferiore.
(Fonte: Copyright Focus. Divieto assoluto di riproduzione da parte di terzi).
(Foto: Wikipedia).
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