“Giulia Cecchettin era un primo violino”. Al Bo consegnata la laurea in memoria

Giulia Cecchettin è dottoressa. Questa mattina l’aula magna “Galileo Galilei” dell’Università di Padova ha ospitato la cerimonia di consegna della Laurea

Giulia Cecchettin è dottoressa. Questa mattina l’aula magna “Galileo Galilei” dell’Università di Padova ha ospitato la cerimonia di consegna della Laurea in Ingegneria Biomedica in sua memoria alla presenza dei familiari di Giulia e del ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini.

Non era presente il governatore del Veneto Luca Zaia che ha affidato ad una lettera il proprio omaggio alla memoria di Giulia rivolgendosi in particolare al papà Gino, alla sorella Elena e al fratello Davide, sottolineando l’importanza di questo giorno, quale “coronamento di un percorso di studi portato avanti con impegno e passione da parte di una giovane donna pronta a spiccare il volo verso il futuro”.

“Che dal dolore germogli il seme della consapevolezza” è l’auspicio del governatore, nella speranza che si continui “a lavorare insieme contro ogni genere di violenza, fisica, psicologia ed economica”. “Oggi Giulia acquista di nuovo voce, quella voce che le è stata portata via nel modo più crudele. Bisogna continuare a pronunciare il suo nome, e così quello delle altre Giulia e Vanessa” ha concluso con un riferimento al femminicidio di Vanessa Ballan.

Dopo l’ingresso del corteo accademico la prima a prendere la parola è stata la Magnifica Rettrice dell’Università di Padova Daniela Mapelli. “Mai come in occasione del femminicidio di Giulia il concetto di comunità si è fatto concreto, riverberando nelle aule del palazzo del Bo, cuore del nostro ateneo – ha affermato la dottoressa Mapelli – Per noi docenti Giulia era un primo violino e oggi vogliamo ricordarla con il sorriso, festeggiando la sua laurea”. Un traguardo, ha sottolineato la rettrice, che Giulia Cecchettin si è guadagnata con passione e determinazione, le stesse che nell’anno della morte della madre le consentirono di superare brillantemente undici esami. “Giulia non si sottraeva all’impegno di fronte alle cose importanti” ha concluso Mapelli citando Martin Luther King per cui “Le nostre vite cominciano a finire il giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano”.

Come evidenziato da Gaudenzio Meneghesso, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, nonché professore di Giulia Cecchettin, l’Università di Padova si fa custode attiva della memoria di “un’allieva determinata a raggiungere i propri obiettivi”.

“Io personalmente mi riprometto nel piccolo della realtà universitaria di agire nella mia attività quotidiana di docente” ha concluso Meneghesso.

Come comunicato nei giorni scorsi dall’ateneo patavino, fra le iniziative dedicate alla memoria di Giulia Cecchetin rientra l’istituzione di dieci premi di laurea per studentesse in Ingegneria biomedica intitolati a lei: si tratta di dieci premi di laurea e 5 o più esoneri o semi-esoneri dalle spese di immatricolazione per le studentesse con il miglior percorso di studi negli anni accademici 2023/2024 e 2024/2025.

Anche l’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi del Veneto ha deliberato l’istituzione di una serie di premi di Laurea relativi alle migliori tesi magistrali di ambito psicologico sul contrasto alla violenza di genere.

“Ho conosciuto Giulia un anno fa, quando mi chiese di farle da relatrice per la tesi – ha raccontato la professoressa Silvia Todros che sostenne Giulia nella relazione della sua tesi incentrata sull’impiego della biomedicina nella sostituzione di parti danneggiate della trachea. – Giulia scelse di occuparsi di quell’argomento sull’onda della pandemia, approfondendo un problema emerso nei pazienti che durante il Covid furono sottoposti a ventilazione meccanica lasciando emergere la sua volontà di aiutare gli altri. Ricordiamola quotidianamente nelle nostre aule”.

“Oggi parlo in rappresentanza di tutti i miei colleghi perché ci sono temi che non hanno un colore politico – ha esordito il ministro Anna Maria Bernini –. Di fronte al femminicidio siamo tutti responsabili, come figli, genitori, educatori e come rappresentanti delle istituzioni. Facciamo tesoro delle parole che Gino Cecchettin ha letto al funerale di Giulia invitandoci a trovare un senso di fronte ad una morte che senso non ha, nell’auspicio che questa ‘pioggia di dolore’ faccia germogliare, amore, pace e perdono. L’indifferenza è un insulto a Giulia e a tutte quelle che come lei hanno visto la propria vita interrotta da un’ingiustizia profonda. Oggi è un giorno importante – ha concluso Bernini – che per ogni laurea conseguita, in ogni ostacolo superato ci sia un po’ di Giulia”.

“Grazie per aver onorato la memoria di Giulia – ha commentato Gino Cecchettin dopo la consegna dell’attestato accolto da uno scroscio di applausi e commozione –. Più volte mi sono chiesto che senso avesse una cerimonia come questa, ma la risposta è arrivata pensando alla mia amata figlia. Questa cerimonia è un atto d’amore, un’occasione per onorare la tua essenza – ha proseguito rivolgendosi a Giulia –. Hai portato a compimento i tuoi studi con una determinazione incrollabile, insegnando anche a me il valore della tenacia. Non nego che inizialmente la scelta di Ingegneria Biomedica mi aveva lasciato perplesso: tu volevi fare Lettere ma sei riuscita portare a termine il tuo percorso cogliendo gli aspetti umanistici nella disciplina scientifica. Sarai per sempre nel cuore di chi ti ha amato e conosciuto”.

“Cara Giulia tu non sai quanto io sia fiera di te. Eri un piccolo genietto. Sei riuscita ad essere una così brava studentessa nonostante il percorso scelto non fosse affine al tuo animo romantico – ha proseguito Elena Cecchettin intervenuta dopo il padre Gino – Eri quella che tornava a casa per pranzo quando sapevi che chi era a casa avrebbe mangiato da solo. Trovavi la via quando le strade nella mia testa si confondevano. Credevi in tutto ciò che facevi e ora noi dobbiamo lottare affinché a nessun’altra donna venga tolta la possibilità di realizzare i propri sogni”.

La cerimonia si è conclusa con l’intervento di Giulia Zecchin, amica di Giulia che ne ha ricordato “l’animo sorridente e spensierato”, e ancora quella scelta “inaspettata” di intraprendere un percorso scientifico. “Ricordo quando in preda alla confusione stilavi liste di pro e contro per decidere fra Ingegneria Biomedica, Lettere e Grafica. Solo tu potevi coltivare interessi così diversi con la tua profonda sete di conoscenza. Spaziavi da formule matematiche irrisolvibili ai romanzi ottocenteschi. Tutto ti affascinava. Dicevi che avresti studiato Grafica durante la magistrale, e che dopo la pensione ti saresti laureata in Lettere. Giulia era questa – ha concluso l’amica -, una giovane donna che non scartava nulla, nemmeno un sogno. I sogni di Giulia sono quelli di tutti noi. Congratulazioni dottoressa”.

(Foto: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati