I bambini si ammalano meno di Coronavirus. Da Dalt: “Decorso diverso nel bambino rispetto all’adulto”

Il punto stampa di oggi, giovedì 18 giugno 2020, ha visto la presenza della professoressa Liviana Da Dalt (nella foto), direttore del Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino dell’azienda ospedaliera di Padova e direttore della Scuola di Specializzazione in Pediatria e del pronto soccorso pediatrico di Padova.

La dottoressa Da Dalt ha spiegato che dei 19.233 soggetti che si sono infettati a causa del Coronavirus in Veneto, i bambini di età inferiore ai 15 anni sono stati 369, poco meno del 2% rispetto ai contagi totali.

In Italia, rispetto agli oltre 230 mila contagi, quelli in età pediatrica, fino a 14 anni, sono stati 5.200 (anche qui la percentuale è del 2%).

Per la quasi totalità di questi bambini, il contagio è stato spesso intrafamiliare e la necessità di ricovero è stata molto bassa: in Veneto ci sono stati solo 13 bambini ricoverati per Coronavirus (quasi tutti i bambini sono stati ricoverati in reparti ordinari tranne uno che ha richiesto cure intensive) e non si è registrato nessun decesso.

“Questi dati ci confermano tutto quello che già avevamo imparato dall’esperienza cinese – ha dichiarato la professoressa Da Dalt – cioè che l’infezione da Coronavirus ha un decorso diverso nel bambino rispetto all’adulto. I bambini si ammalano meno e meno gravemente e circa il 90% dei bambini infetti hanno una forma lieve e asintomatica”.

Nel punto stampa di oggi, inoltre, spazio al tema degli spostamenti con il governatore Luca Zaia che ha spiegato che la Regione Veneto sta lavorando per introdurre nuove linee guida per il trasporto privato.

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“Stiamo anche valutando – ha affermato il governatore Zaia -, non ve lo nego, di affrontare il tema delle linee guida del trasporto pubblico tornando all’omologazione d’origine della capienza, indossando la mascherina”.

Il presidente della Regione Veneto ha chiesto che si istituisca una commissione ispettiva per la vicenda Citrobacter di Verona, il batterio killer contratto nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale di Borgo Trento a Verona, per chiarire fino in fondo la situazione.

Secondo Zaia, il prossimo 15 luglio dovrebbe essere la data prevista per la consegna del piano per la sanità pubblica necessario ad affrontare la cosiddetta “Fase 3” dell’emergenza Coronavirus.

Zaia ha spiegato che le autorità sanitarie del Veneto stanno provando alcuni test che arrivano da diverse case farmaceutiche e multinazionali del settore: se i test dovessero funzionare si dovrà aspettare l’autorizzazione dell’Istituto Superiore di Sanità.

“Oggi l’unico test valido che può certificare una diagnosi è il tampone – ha dichiarato Zaia – Se ne avessimo uno, e tutti stanno correndo per produrlo, voi capite che i cittadini avrebbero dalla sanità pubblica i loro test e quindi un piano. Stabiliremo una modalità in modo tale che, con le possibilità che ci dà il mondo digitale, si abbiano le informazioni in tempo reale attraverso un network con un’applicazione che, fra l’altro, abbiamo”.

Per quanto riguarda la Superstrada Pedemontana bisognerà aspettare il 2021 (tranne la galleria di Malo e l’innesto sull’A4): l’opera, infatti, ha avuto un arresto di una decina di giorni durante il Coronavirus ma ci sono stati diversi problemi con le forniture che hanno rallentato i lavori come se si fosse rimasti fermi per tutto il lockdown.

Questi i dati di oggi, giovedì 18 giugno 2020, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 848.123 tamponi (10.190 in più rispetto alla giornata di ieri), 847 persone in isolamento (13 in più di ieri), 19.233 positivi (8 in più di ieri), 248 ricoverati (33 ricoverati Covid su 248), 12 terapie intensive con un solo paziente Covid, 1.994 morti in totale (7 in più di ieri e 1.422 morti in ospedale), 3.517 dimessi (2 in più di ieri) mentre i nati nelle ultime 24 ore sono 97.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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