Torna l’incubo Covid nelle case di riposo della Marca. Nei giorni scorsi un focolaio ha colpito la casa di Riposo “G. Marin” di Ponte di Piave.
Dopo che gli ospiti contagiati sono arrivati quasi a 30, ad oggi questi sono meno di una decina. “I casi segnalati si sono già in buona parte negativizzati, parte di questi sono asintomatici altri invece hanno manifestato una sintomatologia leggera. – spiega il sindaco di Ponte di Piave Paola Roma – Ringrazio la direzione della struttura, gli Oss, gli infermieri e gli addetti alle pulizie”.
Il primo cittadino di Ponte di Piave si è inoltre detto a completa disposizione della struttura “per quanto nelle nostre possibilità. Voglio ringraziare anche l’Azienda Sanitaria per il continuo monitoraggio e supporto che svolge con il proprio personale per dare le indicazioni puntuali e precise per la gestione dei casi positivi”.
Le disposizioni in merito all’accesso da parte dei parenti degli ospiti non prevedono, con la normativa vigente, limitazioni per le persone negativizzate confermando l’utilizzo delle mascherine come previsto. “Per i positivi viene condivisa con la famiglia l’opportunità dell’ingresso e visita dei familiari con l’utilizzo della mascherina ffp2” conclude Paola Roma.
In veneto sono quasi 300 le Rsa per un totale di oltre 30 mila ospiti: “Stiamo parlando di persone fragili – spiega il governatore del Veneto Luca Zaia – e queste sono le persone più esposte. Bisogna anche dire che questo virus non ‘morde’ più come il passato”.
Zaia ha poi voluto ricordare che nel febbraio del 2020 è stato il professor Giorgio Palù a dire che questo virus sarebbe diventato, con il passare del tempo, la nostra nuova influenza. “È ovvio che di influenza in alcuni casi, i più gravi, si muore – conclude il governatore – ovviamente vanno portate avanti le cure e le attenzioni così come stanno facendo i nostri sanitari”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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