Il doloroso racconto della chef Fidaa Abuhamdiya: “A Gaza si muore di fame, persone schiacciate dagli aiuti umanitari”

La chef e blogger palestinese Fidaa Abuhamdiya si trova in Veneto da qualche settimana per presentare la nuova edizione aggiornata del libro che ha scritto con Silvia Chiarantini: “Pop Palestine Cuisine”.

Nel testo non ci sono riferimenti alla guerra a Gaza o alla situazione del suo Paese, rispetto al quale Fidaa vorrebbe che non si pensasse solo in termini negativi, concentrandosi invece sulle sue tradizioni, sugli usi e sui costumi.

“Siamo molto felici – commenta Fidaa – perchè questo libro ha fatto capire a tante persone come si vive in Palestina, cosa mangiano le persone, quali sono le tradizioni e la storia di questa terra così bella. Pop Palestine è il nostro seme di speranza. Abbiamo aggiunto qualche ricetta, tantissime citazioni di autori/autrici palestinesi (così belle che abbiamo riempito ogni spazio vuoto) e realizzato una nuova copertina che restituisce la cucina e l’accoglienza palestinese”.

C’è anche una pagina social legata al libro, con ricette e storie che si possono trovare all’interno dell’opera. Nell’incontro avuto con Qdpnews.it – Quotidiano del Piave, Fidaa ha voluto presentare un piatto tipico della Palestina: mujaddara.

“Questo piatto è a base di lenticchie e bulgur – spiega la chef palestinese -, che è il grano spezzato. Sopra ho messo la cipolla fritta e dell’olio d’oliva. È un piatto vegano molto semplice, salutare e buono da mangiare. Mujaddara celebra la terra e i doni che ci fa ogni giorno”.

“Nelle presentazioni del mio libro – continua – evito di parlare della guerra in Palestina, perché la mia nazione avrebbe molto altro da dire oltre alla violenza che tutti conosciamo. La situazione di Gaza, purtroppo, è peggiorata e anche nella zona dove vivo io, Ramallah, ci sono tanti cancelli e tornelli in diversi punti della città. Ci sentiamo controllati e questo non ci fa essere tranquilli. L’opinione pubblica occidentale è sempre meno interessata a quello che avviene in Palestina e anche i Paesi islamici non hanno fatto nulla di eclatante per aiutarci”.

“In Europa – conclude – non si raccontano i comportamenti dei coloni israeliani che continuano ad appropriarsi di appezzamenti di terra palestinese con il supporto dell’esercito di Israele. La popolazione di Gaza è alla fame ed è stato terribile vedere le persone annegare o morire schiacciate dai pacchi con gli aiuti umanitari gettati dal cielo sulle folle. Anche quando la guerra finirà, sarà dura rialzarsi ma io voglio essere ottimista. Lo devo al mio popolo, a me stessa e a mia figlia”.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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