Il governatore Zaia annuncia la più grande banca del sangue in Veneto: cura con il plasma dei guariti di Coronavirus

Nel punto stampa di oggi, mercoledì 6 maggio 2020, il governatore Zaia ha fornito un nuovo aggiornamento sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 401624 tamponi in totale (9296 in più rispetto a ieri), 18479 positivi (77 in più di ieri), 6175 persone in isolamento (178 in meno rispetto alla giornata di ieri), 992 ricoverati (32 in meno di ieri), 90 terapie intensive (8 in meno rispetto a ieri mattina), 2782 dimessi (39 in più di ieri), 1223 morti in ospedale (16 in più di ieri e 1568 in totale) mentre i nati nelle ultime 24 ore sono 97.

Dopo il bollettino quotidiano, Zaia ha anche fatto una comunicazione importante e un appello a tutte le persone che, dopo essersi ammalate di Coronavirus, sono guarite grazie alle cure della sanità veneta.

“Noi – ha spiegato il presidente della Regione Veneto – siamo partiti per primi in Italia con il tema del sierologico (prelievo del sangue, professor Lippi, professor Plebani, Università di Verona, Università di Padova): un progetto che, tra l’altro, prevede come coordinatore il professor Palù, professore emerito e virologo che conoscete tutti. Penso che questo progetto sia un progetto di altissimo valore scientifico che poi ha avuto anche risvolti clinici”.

Possiamo annunciarvi – ha affermato Zaia -, poi vi porterò i risultati che vogliamo anche comunicare all’Istituto Superiore di Sanità, dei primi pazienti curati. Per noi sono già cure esaurite però, per prudenza, non abbiamo voluto parlarvene: 12 pazienti. Diciamo che le cure hanno avuto esito incoraggiante. Devo fare un appello: nelle prossime ore noi inizieremo a rendere “industriale” quello che, per adesso, è stato sperimentale. Ci sarà una chiamata, abbiamo già scritto a tutti i direttori generali per attivarsi con i centri trasfusionali, per raccogliere in via prudenziale il sangue di tutti i pazienti malati che sono guariti”.

La nostra idea – prosegue – è quella di costituire una grande banca di sangue di pazienti che si sono ammalati e sono guariti. Loro, in teoria, hanno gli anticorpi e a noi serve quel plasma con gli anticorpi perchè diventa la cura, se dopo tutto sarà confermato. Però noi non possiamo permetterci di aver la conferma e di girarci indietro e non avere più il magazzino. Primo questo sangue dura due anni, secondo è comunque sangue che è utile nelle donazioni”.

“Ha qualcosa in più – aggiunge – che ci dà anche degli anticorpi che sono anche un grande valore: gli anticorpi neutralizzanti del Coronavirus. Non è uno spreco: è una raccolta che facciamo in maniera volontaria ma richiamo tutti al senso civico. La sanità del Veneto vi ha dato tanto rispetto alle cure, mi rivolgo a tutti gli ammalati che son guariti”.

“Oggi – conclude il governatore Luca Zaia – chiediamo a loro, in maniera non obbligatoria ma saranno contattati, di mettersi a disposizione, di donarci per mezz’ora il braccio e ci preleviamo la sacca di sangue perché noi stiamo costituendo la più grande banca del sangue per avere il plasma degli ex ammalati, oggi guariti, del Coronavirus. Per questa operazione che il Veneto fa, anche per questa volta per primi in Italia, il centro di riferimento resta Padova”.

Ora si aspettano le conferme ma la notizia ha uno spessore di rilevanza internazionale.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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