Il nuovo libro di Zaia nel mirino della satira di Crozza: “Festeggiamo i 2 mila miliardi di copie vendute”

Il nuovo libro pubblicato dal presidente della Regione Veneto non poteva passare inosservato allo sguardo del comico Maurizio Crozza.

Nell’ultima puntata del programma satirico “Fratelli di Crozza”, in onda il venerdì su Nove, Crozza-Zaia ha proprio parlato del volume e della situazione della sanità pubblica.

“Oggi vorrei iniziare festeggiando i 2 mila miliardi delle copie vendute del mio libro – ha esordito -. Mi dispiace un po’ per la foresta amazzonica”.

Volume che, a suo dire, sarebbe molto richiesto dai giovani: “Sarà una questione di ormoni? – la sua domanda -. Avevano proprio voglia di leggere il mio libro. Pensate che è stato scritto anche in italiano”.

“L’opera è tratta da un viaggio di 72 ore, che ho dovuo far su una due Cavai, che novea neanca il cambio. L’ho fatta tutta in prima”.

“Il contachilometri era l’orologio da cucina di mia mamma, che ci ‘facese’ una crostata tipica veneta, di fegato di rognone, da portare in viaggio” ha raccontato. Crostata poi usata come “ruota di scorta”, quando avevano bucato, mentre il motore dell’auto “si attivava con una cordisea”.

Ma Crozza-Zaia ha trovato da ridire anche sulla sanità veneta, ricordando “quella volta che si era sbucciato le ginocchia con dei vetri”: “Se finivi a un pronto soccorso de Cuneo, ti venivi incontro quattro medici – ha osservato -. Uno te toglieva i vetri, uno coa tintura di iodio, l’altro te soffiavi sua ferita e l’altro che te metteva el serotto. Uno per parte, no come oggi che ci sono le liste di attesa dei pasienti nella sanità”.

E a dimostrazione di ciò, Crozza-Zaia ha scoperto che esiste una lista di attesa addirittura per richiedere la cartella contenente le stesse liste di attesa delle visite: per consultarla, dovrà attendere altre 40 cartelle prima di lui.

“Mi digo anca di non pensionare i vecchi medici, se lavorassero 200 anni ‘cadàuno’ – il suo commento -. Siamo i primi per trapianti di cuor de cadavere, facciam tutti medici zombie e le liste di attesa scendono a meno 200. Tutta una roba da ragionarci sopra”.

Pensiero che si affianca a quello degli “ospedali usa e getta”, idea di fronte al fatto che “alla lunga si infettano”. Per questo, il costruendo ospedale di Padova est sarà fatto di marzapane, “una struttura semplice, che dopo 10 anni buttiamo giù”. E che non deve avere bar e ristoranti al suo interno, “tutt’al più una pista da bob” o “magari un’edicola che vende solo un libro, il mio” la “visione” di Crozza-Zaia.

(Foto: fermo immagine da Nove).
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