Il Veneto resta in zona bianca. Zaia: “In questi ultimi 15 giorni essere vaccinato significa avere l’80% delle possibilità in meno di infettarsi”

Nel punto stampa di oggi il presidente Luca Zaia, oltre a confermare la zona bianca per il Veneto, ha detto di essere preoccupato perché, rispetto al Covid, si assiste ad un atteggiamento di rilassamento nella popolazione e qualcuno vive “come se non ci fosse un domani”.

Per questo il presidente della Regione Veneto ha invitato i cittadini a portare la mascherina e ha ricordato che anche i vaccinati possono infettarsi (non si può quindi ancora abbassare la guardia).

Zaia ha detto che le proteste per questa situazione sono il “sale della democrazia” ma non devono essere violente, anche dal punto di vista verbale.

Oggi viviamo in libertà – ha commentato il governatore -, perché è innegabile che facciamo la vita di prima, solo che abbiamo la mascherina. Il vaccino ha creato una coltre che tutela tutta la comunità. Il non vaccinato rappresenta l’80% dei ricoverati in terapia intensiva e oltre il 66% dei ricoverati in area medica. Il nostro ufficio studi epidemiologici ci dice che dal 18 al 31 ottobre i non vaccinati che si sono infettati sono 175,8 persone su 100 mila abitanti mentre i vaccinati sono 36,1. Solo per un conto della spesa, della signora Maria, essere vaccinato in questi ultimi 15 giorni significa avere l’80% delle possibilità in meno di infettarsi”.

“Io non faccio la promozione dei vaccini – continua -, però non posso neanche accettare che ci sia solo una campana, visto che il Governo ha deciso di non parlare di vaccini. Tutti i governi hanno deciso di non fare una campagna non di promozione dei vaccini ma di informazione corretta rispetto alla vaccinazione. Io sono per la volontarietà vaccinale, che sia chiaro, non faccio parte della categoria che pensa che il problema si risolva con l’obbligatorietà”.

“Obbligatorietà in un Paese civile penso che sia di difficile gestione – prosegue -, perché se uno non vuole vaccinarsi a questo punto cosa si fa? Facciamo l’accompagnamento coatto in ospedale per vaccinarlo? Viene arrestato? Quindi dobbiamo capire che ci sarà sempre una parte della popolazione che non si vaccinerà. Non bisogna essere ipocriti; dobbiamo puntare a parlare a coloro che hanno paura di vaccinarsi: se qualcuno parlasse e spiegasse loro la situazione forse andrebbero a vaccinarsi”.

Il presidente Zaia ha ribadito ancora una volta che molti malati Covid vengono curati in casa anche in Veneto, riportando il numero dei pazienti dimessi dagli ospedali (23.766 persone) e quello dei positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria (483.465).

Questi i dati di oggi, venerdì 5 novembre 2021, sull’emergenza Coronavirus in Veneto: 7.161.775 tamponi molecolari in totale, 9.320.732 test rapidi in totale, 100.994 tamponi in totale nelle ultime 24 ore, 792 positivi intercettati nelle ultime 24 ore, 483.465 positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 11.883 positivi in questo momento, 280 pazienti ricoverati in totale per Covid (7 in più di ieri) di cui 46 pazienti in terapia intensiva Covid (1 in più di ieri) e 234 in area non critica (6 in più di ieri), 356 pazienti non Covid in terapia intensiva, 11.842 morti in totale (1 in più di ieri) e 23.766 pazienti dimessi dagli ospedali.

La percentuale dei positivi al Covid-19 sui tamponi effettuati è dello 0,78%; nella Regione Veneto l’incidenza è di 75,3 infetti ogni 100 mila abitanti, l’Rt è 1,1 e l’occupazione nell’area medica e nelle terapie intensive è 3%.

La popolazione veneta è vaccinata per l’84,6% del totale: over 80 (99,9%), fascia 70-79 anni (92,9%), fascia 60-69 anni (89,7%), fascia 50-59 anni (85,2%), fascia 40-49 anni (79,3%), fascia 30-39 anni (78,7%), fascia 20-29 anni (83,2%) e fascia 12-19 anni (quasi il 70%).

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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