Il Veneto resta in zona gialla, cittadini messi alla prova nel nuovo fine settimana di restrizioni e chiusure

In serata è arrivata l’attesa comunicazione del Ministro della Salute: la Regione Veneto resta zona gialla e almeno per il momento i veneti non devono aspettarsi nuove restrizioni.

Il governatore Zaia, però, ha frenato ogni tipo di entusiasmo invitando i cittadini a non abbassare la guardia in questa lotta serrata al Covid-19.

“Come ho sempre detto, questo non è un gioco a premi – ha affermato il presidente della Regione Veneto – Non abbiamo vinto nulla, la battaglia contro il Covid-19 continua. Mi rendo conto, conoscendo le Regioni contermini dell’Emilia-Romagna e del Friuli-Venezia Giulia, che stiamo discutendo di algoritmi e calcoli che corrono sul filo dei millimetri. Penso quindi che noi veneti dobbiamo guardare con attenzione totale a quello che stiamo facendo”.

Oltre al Veneto, in zona gialla si trovano anche il Lazio, il Molise, la Provincia di Trento e la Sardegna.

Piombano in zona rossa la Campania e la Toscana che si aggiungono alla Valle d’Aosta, al Piemonte, alla Lombardia, alla Calabria e alla Provincia di Bolzano.

Zona arancione, invece, per Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia e Umbria.

“Questa nuova collocazione in zona gialla – prosegue il presidente Zaia -, che pur conferma l’abbassamento importante dell’indice Rt e la situazione in generale, non può peraltro far dimenticare a tutti che abbiamo una pressione importante sugli ospedali, con più di 2.200 malati di Covid ricoverati, dei quali circa 230 in terapia intensiva. A maggior ragione, rispetto a questa classificazione, dobbiamo avere ancora più motivazioni nel rispettare l’ordinanza che ho firmato ieri e nell’evitare assembramenti nelle piazze, nelle città, nei viali e nelle aree turistiche in questo fine settimana”.

Il governatore Zaia conclude la sua comunicazione con un nuovo appello ai veneti: “Rispettiamo le regole, prima di tutto usare le mascherine, fare l’igiene delle mani e rispettare il distanziamento senza assembramenti, altrimenti il passaggio di area è dietro l’angolo e significherebbe chiudere le attività, i confini comunali e avvicinarsi a una situazione stile lockdown”.

Intanto anche in Veneto ci si prepara al primo fine settimana con le limitazioni e le chiusure previste dalla nuova ordinanza “anti-assembramenti”.

La novità più rilevante per i giorni prefestivi è la chiusura delle grandi e medie strutture di vendita, sia con un esercizio unico, sia con più esercizi, comunque collegati, compresi i complessi commerciali e i parchi commerciali (salvo che per la vendita di generi alimentari oltre alle farmacie, alle parafarmacie, alle tabaccherie e alle edicole).

Nei giorni festivi, invece, è vietato ogni tipo di vendita, anche in esercizi di vicinato, al chiuso o su area pubblica, fatta eccezione per le farmacie, le parafarmacie, le tabaccherie, le edicole e la vendita di generi alimentari.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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