In Veneto aumentano i contagi da Covid ma regge il comparto ospedaliero. Zaia “moderatamente preoccupato” pensa a un’analisi anticorpale di massa

Nella giornata in cui in Veneto sono iniziate le vaccinazioni antinfluenzali, il presidente Luca Zaia ha spiegato che in Regione i contagi da Coronavirus sono aumentati lievemente.

Nella riunione di questa mattina con tutti i direttori generali delle Ulss del Veneto si è parlato della tenuta del comparto ospedaliero mentre è stato confermato l’incremento dei contagi, dato dalle molteplici occasioni di assembramento.

Zaia ha chiesto ancora una volta ai veneti grande attenzione in questa fase e ha invitato i cittadini, soprattutto gli over 60, a prendere in considerazione la possibilità di vaccinarsi contro il Covid (si può fare la doppia vaccinazione Covid-antinfluenzale).

Il presidente della Regione Veneto si è detto “moderatamente preoccupato” per questo aumento, anche se negli ospedali la gestione del virus è sostenibile.

“Se non utilizziamo la mascherina all’aperto o al chiuso, in condizioni di assembramento, aumentiamo la diffusione del contagio – ha affermato Zaia – Oggi abbiamo una situazione che è sotto controllo dal punto di vista ospedaliero, parlo dei ricoveri, semplicemente perché i vaccini hanno un effetto importante sulla comunità. Oggi siamo all’84,5% di veneti che si sono vaccinati o che hanno intrapreso il loro percorso vaccinale. Mediamente abbiamo 2.500 nuove vaccinazioni al giorno”.

“Stiamo raschiando nel fondo del barile – aggiunge il governatore – È illusorio pensare che tutti si vadano a vaccinare perché comunque ci saranno una quota di coloro che non si possono vaccinare e una quota di chi non si vuole vaccinare. Non spetta a noi fare valutazioni in un regime nel quale c’è la volontarietà, io difendo l’accesso volontario ai vaccini, ma sappiamo che nessuna vaccinazione al mondo raggiunge il gold del 100%. Il virus c’è, quando tu hai gli infetti sei comunque all’interno della pandemia. Vedete che lo screening serve e abbiamo peraltro potenziato la macchina dei tamponi (arriviamo anche a 120 mila test al giorno)”.

Questi i dati di oggi, martedì 2 novembre 2021, sull’emergenza Coronavirus in Veneto: 7.111.155 tamponi molecolari in totale, 8.973.893 test rapidi in totale, 15.736 tamponi in totale nelle ultime 24 ore, 336 positivi intercettati nelle ultime 24 ore, 481.158 positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 11.003 positivi in questo momento, 257 pazienti ricoverati in totale per Covid (9 in più di ieri) di cui 39 pazienti in terapia intensiva Covid (2 in più di ieri) e 218 in area non critica (7 in più di ieri), 356 pazienti non Covid in terapia intensiva, 11.834 morti in totale (uno più di ieri) e 23.729 pazienti dimessi dagli ospedali (6 pazienti dimessi nelle ultime 24 ore).

La percentuale dei positivi al Covid-19 sui tamponi effettuati è del 2,13%.

Nelle case di riposo il 70% degli ospiti ha già avuto la terza dose, ma le autorità regionali hanno chiesto un’ulteriore accelerazione spingendo sulle fasce più fragili.

Zaia spera che si possa fare un serio ragionamento a livello nazionale rispetto al test sierologico per verificare, con il prelievo del sangue, la presenza della carica anticorpale di un cittadino.

Il Veneto pensa ad un’analisi anticorpale di massa dando modo ai cittadini, se fosse possibile farlo (non va infatti trascurato l’aspetto economico), di avere il test sierologico.

Il presidente del Veneto ha invitato i cittadini alla prudenza estrema e ha chiesto alle persone che partecipano alle manifestazioni di indossare la mascherina per evitare che succeda quello che è avvenuto a Trieste (molti contagi da Covid-19).

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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