“In Veneto non ragioniamo di autobus ma di corriere”: gli orari sfalsati a scuola non convincono Zaia

Più positivi in Veneto rispetto ai mesi di febbraio e marzo, individuati grazie al numero maggiore di tamponi effettuati: per questo il presidente Zaia ha affermato che “Il numero maggiore di positivi non è un indicatore perché, finché i positivi sono per il 98% senza sintomi, io dico che l’emergenza ospedaliera non c’è”.

In ogni caso, il numero dei ricoverati e delle terapie intensive inizia a preoccupare, soprattutto a Padova dove le terapie intensive si stanno riempiendo.

Il governatore Zaia ha ribadito l’importanza di non abbassare la guardia, utilizzando la mascherina ed evitando gli assembramenti, perché nessuno conosce l’evoluzione dell’epidemia.

Le terapie intensive di base del Veneto sono 494 ma nel piano della Regione possono arrivare fino al numero di 1.016 ma la preoccupazione delle autorità regionali è legata alla possibilità dell’arrivo di tanti pazienti Covid negli ospedali, con il rischio del collasso della sanità.

“Magari sei talmente pieno di fortuna che nella tua vita non prenderai mai il Covid – ha affermato Zaia rivolgendosi a chi pensa che il problema del Covid non lo tocchi – Ma la con tua irresponsabilità rischi di non trovare un letto libero per un’altra patologia che ti verrà a cercare durante la tua vita. Se il Covid mi collassa gli ospedali siamo fottuti, è finita perché non riusciamo ad erogare il servizio e noi non vogliamo arrivare lì”.

Il presidente della Regione Veneto ha spiegato di “non tifare per la chiusura delle scuole e per il lockdown” anche se la situazione dei contagi tra gli studenti va affrontata con una modulazione della didattica a distanza o altri accorgimenti come quello di alternare le lezioni in presenza con quelle a casa.

“Il Dpcm prevede la misura degli orari sfalsati ma noi non siamo una realtà metropolitana, noi non ragioniamo di autobus ma di corriere – ha spiegato Zaia – Penso sia più verosimile (rispetto agli ingressi differenziati) pensare ad alcuni giorni a casa e ad altri giorni a scuola. Cercheremo di studiare una soluzione, insieme all’Ufficio Scolastico Regionale, compatibile con le nostre caratteristiche territoriali”.

Il governatore Zaia ha sottolineato il punto che prevede che il presidente di Regione possa fare delle azioni estensive delle restrizioni in accordo con il ministro della Salute.

“Se è vero che io posso fare azioni di allargamento delle restrizioni in accordo con il ministro della Salute, chiedo anche che, viceversa, per le attività restrittive che potrei fare autonomamente ci sia un obbligo formale che il Governo comunichi, alla luce dei dati che ha, tutte le notizie sulla necessità di restringere – ha affermato il presidente della Regione Veneto – Non è una rinuncia di autonomia ma è un’assunzione di responsabilità che qualcuno deve prendersi. Oggi il Dpcm senza questa norma è zoppo rispetto alle competenze”.

Questi i dati di oggi sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 2.150.361 tamponi in totale (dal 21 febbraio ad oggi), 1 milione e mezzo di test rapidi, 36.353 positivi dall’inizio dell’emergenza ad oggi (500 in più nelle ultime 24 ore), 9.845 positivi nella giornata di oggi, 13.061 persone in isolamento (748 in meno di ieri), 486 ricoverati (396 positivi), 52 terapie intensive (44 pazienti sono positivi) e 2.255 morti in totale.

Il 75,37 % degli isolati, 13.061, sono positivi (9.845) mentre i sintomatici di oggi sono 169 su 9.845 positivi (1,71%).

Per ogni Ulss la Regione Veneto aprirà una struttura aperta 24 ore su 24 per fare i tamponi rapidi.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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