La Regione Veneto proseguirà con la didattica in presenza al 50% nelle scuole superiori fino al 5 marzo: si è espresso in questi termini il presidente Luca Zaia rispetto alla possibilità di aumentare la percentuale di studenti che potranno seguire le lezioni in classe.
Il governatore del Veneto è quindi pronto a firmare una nuova ordinanza simile a quella che aveva previsto il ritorno alla didattica in presenza al 50% per tre settimane per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
Zaia ha precisato che, per quanto riguarda il mondo scolastico, in Veneto la situazione resta tranquilla anche se è meglio essere prudenti con altre tre settimane nella stessa situazione fino alla scadenza del Dpcm.
Le continue dichiarazioni che arrivano dal mondo della scienza, con richieste di nuovi lockdown, preoccupano le autorità regionali che monitorano la situazione delle scuole nel loro territorio.
Il problema delle varianti impegna il sistema sanitario delle varie nazioni del mondo che cercano di trovare una strategia per impedire nuove pesanti ondate di contagi.
I focolai di Coronavirus scoppiati all’interno di alcune scuole dell’Italia centrale, inoltre, fanno temere che i proprio i ragazzi siano il bersaglio delle nuove varianti anche se non ci sono ancora dati sufficienti per ritenere che il virus mutato colpisca maggiormente i giovani.
Intanto, cresce la confusione generata dalla proliferazione di dichiarazioni di scienziati, infettivologi ed esperti che intervengono a tutte le ore in trasmissioni televisive o radiofoniche per esprimere il loro parere su questa nuova fase della pandemia.
Dall’altra parte, invece, le famiglie convivono ogni giorno con la paura di mandare a scuola i loro figli e con la preoccupazione che la formazione dei ragazzi sia stata compromessa pesantemente.
Per i giovani la scuola non rappresenta solamente il luogo per eccellenza della formazione, ma anche il contesto dove relazionarsi con i coetanei e nel quale sperimentare le sfide necessarie per crescere in modo equilibrato.
L’assenza di queste esperienze, purtroppo, ha segnato molti ragazzi per i quali il ritorno a scuola in presenza è molto importante ma resta condizionato dall’andamento dei contagi.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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