La campagna vaccinale del Veneto si arresta sulle prime dosi. Zaia: “La sicurezza nelle scuole non è totale”

C’è attesa per la nuova classificazione con i colori per le Regioni; intanto i dati sull’emergenza Covid in Veneto continuano a migliorare e il governatore Luca Zaia ha sottolineato che l’ospedalizzazione sta scendendo in modo importante.

Il presidente del Veneto esclude la zona rossa per la sua Regione che spera di poter trovare in zona gialla dopo la decisione di venerdì.

Resta la preoccupazione per le persone che potrebbero interpretare questi dati come la fine della pandemia, visto che il Covid ha mostrato un’evoluzione particolare con cambi di scena imprevedibili.

Se torna il sistema dello struscio nelle piazze e nei corsi cittadini, con la riapertura ad esempio in zona gialla, dove non c’è più il blocco dei confini comunali – spiega Zaia -, capite che creiamo un elemento di diffusione del virus che potrebbe diventare un moltiplicatore. Questa è l’unica preoccupazione”.

Parlando degli assembramenti, il primo pensiero è andato alle scuole e Zaia ha dichiarato di avere il massimo rispetto per il giudice amministrativo che dovrà pronunciarsi sulla decisione del Veneto di non far tornare alle lezioni in presenza nel mese di gennaio gli studenti delle scuole superiori.

Non posso non ricordare che noi abbiamo avuto un innalzamento della curva in correlazione con l’apertura delle scuole – prosegue Zaia – e a livello internazionale accade questo. Siamo fortemente preoccupati che si voglia far passare l’idea che una forma di aggregazione come quella della scuola non sia un problema, perché vuol dire rinnegare tutte le conoscenze che abbiamo in medicina, in materia di virus e altro”.

Per il presidente del Veneto gli studenti non hanno nessuna colpa e hanno diritto di andare a scuola in presenza ma lo devono fare in sicurezza.

Il governatore Zaia ha affermato che oggi la sicurezza nelle scuole non è totale, come emerge anche dalla decisione del governo che non ha previsto la didattica in presenza al 100%.

Ieri sera le Regioni italiane hanno avuto un incontro con il governo nel quale si è parlato ancora una volta di vaccini contro il Coronavirus, mentre oggi ci sarà una riunione sul tema delle scuole.

Nel confronto sul tema dei vaccini, il governo ha detto che il contratto con l’azienda che si era impegnata a fornire le dosi dei vaccini (Pfizer) è stato fatto dalla Commissione Europea e il governo italiano ha fatto solo delle lettere di ordinativi.

Zaia non conosce il contenuto del contratto ma sembra che anche altri Paesi europei abbiano avuto delle riduzioni nella fornitura dei vaccini.

“Dobbiamo essere assolutamente messi nelle condizioni di vaccinare – ha aggiunto Zaia – Io ho ribadito ieri sera la necessità, quantomeno, che il taglio del 29% sia orizzontale. Non può essere che il Veneto dia un contributo del 53% del taglio e altre Regioni 0. Noi siamo solo ai richiami per ora: la campagna vaccinale del Veneto si arresta sulle prime dosi anche se il vaccino Moderna ha un percorso suo”.

Probabilmente, ci saranno due settimane di ritardo per la campagna vaccinale contro il Covid e Zaia spera che arrivi presto il via libera da parte di Ema (Agenzia europea per i medicinali) per il vaccino di AstraZeneca.

Questi i dati di oggi, mercoledì 20 gennaio 2021, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 3.615.256 tamponi molecolari (17.122 tamponi molecolari nelle ultime 24 ore), 2.339.061 tamponi rapidi (27.192 test rapidi nelle ultime 24 ore), 44.314 tamponi in totale nelle ultime 24 ore, 57.469 positivi in questo momento, 301.486 positivi dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 1.359 positivi in più nelle ultime 24 ore, 2.898 ricoverati di cui 338 terapie intensive (una in meno di ieri) e 2.560 ricoverati in area non critica (43 in meno di ieri), 8.256 morti in totale (69 decessi nelle ultime 24 ore) e 13.183 dimessi (100 persone dimesse nelle ultime 24 ore).

La percentuale dei positivi al Covid sui tamponi effettuati è del 3%.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Regione Veneto).
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