La Federazione Regionale Islamica del Veneto condanna l’agguato in Congo: “Azioni contrarie ai valori dell’umanità”

Anche la Federazione Regionale Islamica del Veneto, attraverso un messaggio del presidente Ait Alla Lhoussaine, e l’associazione “La Solidarietà Italo-Marocchina per lo Sviluppo e la Partecipazione” hanno voluto esprimere delle parole di condanna per i barbari attacchi che hanno portato alla morte dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e del loro autista nella Repubblica Democratica del Congo.

Questi gesti sono da condannare con fermezza – ha affermato il presidente Ait Alla Lhoussaine – Queste azioni non fanno parte dei valori dell’umanità. La Federazione Regionale Islamica del Veneto è vicina alle famiglie delle vittime e ricorda anche la moglie marocchina dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio”.

Il presidente Lhoussaine ha ribadito quanto sia importante che la comunità internazionale prenda atto di questo tipo di violenze, proseguendo nell’impegno per garantire la pace in ogni angolo della terra.

Anche il Consolato Generale d’Italia a Casablanca ha voluto diffondere un messaggio di cordoglio per i familiari delle vittime dell’assalto armato in Congo.

“Il Consolato Generale – si legge in una nota – annuncia con profonda tristezza la tragica morte di Luca Attanasio, ambasciatore d’Italia nella Repubblica Democratica del Congo, durante un attentato in cui sono deceduti anche il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista del convoglio.

L’ambasciatore Attanasio, nel corso della sua carriera, aveva diretto il Consolato Generale d’Italia a Casablanca dal 2010 al 2013, lasciando un vivo ricordo nella comunità italiana e nella società marocchina”.

Dallo scorso martedì 23 febbraio, è stato aperto un libro di condoglianze all’ingresso del Teatro Italia a Casablanca, accessibile per tre giorni dalle 9 alle 13.

Intanto ieri sera l’aereo di Stato con a bordo i feretri dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci è atterrato poco dopo le 23 all’aeroporto militare di Ciampino a Roma.

Ad attenderli, il presidente del Consiglio Mario Draghi, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

Sull’aereo viaggiavano anche la moglie e le tre figlie dell’ambasciatore, che con lui vivevano a Kinshasa, e alcuni dei congiunti del carabiniere, che erano partiti appositamente da Sonnino (Latina) per assolvere a questo compito doloroso.

 

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: web).
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