Oggi martedì 15 novembre la popolazione mondiale, come aveva già previsto il dipartimento per gli affari economici e sociali dell’Onu, ha superato gli 8 miliardi di abitanti.
“Una importante pietra miliare nello sviluppo umano”, commentano le Nazioni Unite definendola un monito, nel pieno della COP27 (Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2022), della “nostra responsabilità condivisa di prenderci cura del nostro pianeta”. Per l’Onu, “questa crescita senza precedenti” pone sfide importanti ai Paesi più poveri, dove questo aumento trova le sue radici.
Grazie ai miglioramenti nella salute pubblica, nella medicina, nell’alimentazione e nell’igiene personale, la durata della vita è aumentata. Gli over 65 sono in aumento dal 10% fino al 16% nel 2050 e la mortalità infantile è sempre meno: nel 1950 ogni 1000 bambini nati 220 morivano prima dei cinque anni, nel 2025 saranno meno di 40 ogni mille e alla fine del secolo scenderanno sotto i 20.
Alti anche i livelli di fertilità “nei Paesi più poveri del mondo”, prosegue l’Onu, con il reddito pro capite più basso. Si riscontra invece una diminuzione negli altri Stati: oggi nascono meno di 2,5 bambini per ogni donna e scenderanno presto sotto i 2.
La popolazione ha impiegato 12 anni per crescere da 7 a 8 miliardi e ci vorranno circa 15 anni per raggiungere i 9 miliardi: “Il tasso di crescita complessivo della popolazione mondiale sta rallentando” afferma l’Onu. La crescita demografica da qui al 2050 avverrà in otto Paesi: India – strappando alla Cina il primato di Paese più popoloso -, Congo, Egitto, Etiopia, Nigeria, Pakistan, Filippine e Tanzania.
(Foto: Pexels).
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