La solidarietà del Veneto nelle Marche che vogliono rialzarsi dopo l’alluvione: con la Protezione civile dove acqua e fango hanno seminato terrore e morte

Ore 5.30 (di ieri ndr). Da ognuna delle sette province venete partono mezzi e uomini della Protezione Civile regionale per portare aiuto e soccorso alle popolazioni colpite dall’uragano di venerdì. “Il Veneto farà tutto il possibile per aiutare gli amici marchigiani e fare in modo che la situazione delle zone così dolorosamente colpite dal maltempo torni al più presto alla normalità” ha dichiarato il presidente della Regione Luca Zaia.

A Belluno (da dove siamo partiti anche noi di qdpnews.it) ieri mattina la temperatura era già invernale. Molti di loro hanno dormito solo un paio d’ore, non a causa della sveglia presto, ma perchè la sera hanno fatto tardi per preparare i mezzi dopo l’attivazione da parte della Regione nel pomeriggio. Una controllata che nei camion ci sia tutto l’occorrente, un rapido briefing e poi si parte. Direzione Marche, più precisamente Senigallia. 

Dopo un paio d’ore l’unica sosta, in Autogrill per un caffè. Alcuni di loro vengono avvicinati da un camionista: “Grazie per quello che andrete a fare per la mia regione – dice loro l’uomo – ne abbiamo bisogno”. I complimenti per il lavoro degli uomini e le donne della protezione civile regionale sarà una costante per tutta la giornata. “Parole come queste – spiegherà un volontario verso fine giornata – sono la benzina che ci fa continuare ad operare anche se siamo stanchi”. 

Poco dopo mezzogiorno sono già 54 gli uomini (e diversi i mezzi) della Protezione civile del Veneto presenti a Senigallia, coordinati da due funzionari regionali in costante contatto anche con l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin.

La città è irriconoscibile. Le strade sono completamente ricoperte di fango, nei muri delle case si vede il livello dell’acqua che in alcuni punti ha superato abbondantemente il metro d’altezza, lungo le vie sono ammassate migliaia di tonnellate di materiale che l’esondazione ha distrutto mentre alcuni garage sono ancora allagati. La forza dell’acqua ha spazzato via tutto. “Alla prima alluvione che ho vissuto avevo 3 anni – spiega una signora mentre sale in bicicletta per andare a fare la spesa – questa ha fatto moltissimi danni”. “Fortunatamente qui da noi non ci sono stati morti – le fa eco un uomo indicando l’interno della sua casa vuota e i mobili ammassati fuori dall’abitazione in attesa di essere smaltiti – ma è tutto distrutto”.

Il Centro Operativo Comunale ha diviso la città in zone, al Veneto è toccato il settore 6, quello vicino a dove il fiume Misa è esondato dopo che legnami e detriti trasportati dalla piena avevano ostruito il ponte causando l’inesorabile innalzamento del livello dell’acqua. I volontari con i rispettivi mezzi vengono divisi in squadre: c’è chi riempie i camion con le immondizie, chi pulisce le strade e chi svuota gli scantinati dall’acqua e dal fango. 

“Eravamo a lavoro nella nostra pizzeria – spiega una donna a un volontario – ho visto l’acqua uscire dagli argini. Così ho chiuso tutto e ho detto a mio papà di andare immediatamente a casa. Siamo riusciti a scappare”.

Da venerdì tutti i cittadini sono al lavoro per cercare di tornare al più presto alla normalità. Chi pulisce la propria casa, chi il proprio negozio e chi – graziato dalla piena – aiuta un amico o un parente. “Noi li chiamiamo gli angeli del fango” spiega un volontario.

Poco dopo le 3 arriva l’ora del pranzo: un piatto di pasta al pesto, della carne e alcune melanzane. Si mangia in piedi o al massimo appoggiati al cofano dell’auto, poi si torna a lavorare. Nel pomeriggio i compiti sono gli stessi, si prosegue spediti e alcune vie sono già sgomberate anche grazie a diverse ruspe e bobcat di cui la Protezione civile del veneto è fornita. Come detto sono molti i cittadini che si fermano per salutare e ringraziare gli uomini e le donne partite dal Veneto per l’aiuto che stanno fornendo loro. Alle sette arriva l’ordine di terminare il proprio lavoro. “Domani è un altro giorno”.

E questa mattina, mercoledì, ha iniziato a piovere nuovamente.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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