La “spazza corrotti” con troppi paletti per chi vuole partecipare alla vita politica, allarme dell’Anci Veneto

L’Anci Veneto ha inviato ai Comuni del Veneto una nota informativa sulla norma definita “Spazza Corrotti” che introduce nuovi adempimenti e nuove regole per le prossime amministrative del 26 maggio. Il documento di Anci Veneto si è posto l’obiettivo di dare ai Comuni del Veneto una prima lettura e spiegazione della norma sottolineandone gli aspetti più importanti, ma soprattutto richiamare l’attenzione su alcuni paletti che rischiano di creare dei seri problemi non solo alle amministrazioni ma anche e soprattutto alle associazioni, fondazioni e comitati presenti sul territorio che la legge equipara ai movimenti politici.

La Presidente di Anci Veneto, Maria Rosa Pavanello (nella foto), commenta così le norme che rischiano di influenzare le prossime elezioni amministrative: “La nostra preoccupazione riguarda, in primis, la partecipazione dei cittadini alla vita democratica di un Comune. Infatti questi paletti rischiano di disincentivare la società civile a mettersi in gioco e candidarsi. Oggi liste civiche ed i partiti, in molti casi pescano candidati all’interno del mondo dell’associazionismo perché sono persone con valori e con voglia di impegnarsi in grado di portare alle amministrazioni energie ed idee nuove. Questa norma, però, rischia di allontanare le persone della vita pubblica e questo crea, senza ombra di dubbio, un problema per la democrazia. Il rischio concreto è di avere sempre meno cittadini che decidono di partecipare.”.

“L’Anci Veneto – prosegue – è, come sempre, per il dialogo; per questo confidiamo nell’intervento del legislatore in modo da evitare che la legge vada ad intaccare partecipazione ed associazionismo che rappresentano, in Veneto, due facce della stessa medaglia che è quella dell’impegno per la comunità e per il territorio un patrimonio che non dobbiamo disperdere, ma tutelare e favorire”.

Il Direttore di Anci Veneto, Carlo Rapicavoli, illustra così i contenuti della norma: “Così, come formulata, di fatto costringe adesso tutte le associazioni – anche le più semplici come le pro loco, le bocciofile, l’associazione dei donatori di sangue, le società sportive dilettantistiche –, che abbiano nei propri organi direttivi anche solo un ex consigliere comunale, che abbia ricoperto tale carica negli ultimi dieci anni, a dover espletare degli obblighi del tutto sproporzionati e spesso così costosi da mettere in difficoltà la sopravvivenza stessa dell’associazione. Questi enti si troverebbero non solo a dover rispettare una serie infinita di adempimenti, ma anche a redigere bilanci come fanno i partiti, a doverli fare certificare dalle società di revisione e depositarli presso la Commissione di Garanzia dei Partiti presso la Camera dei Deputati nonché a dover comunicare alla Camera dei deputati ogni donazione superiore a 500 euro. Traspare un inaccettabile clima di sospetto verso coloro che hanno svolto o svolgano un mandato amministrativo anche da semplici consiglieri comunali, assessori, sindaci, sospetto che si traduce in burocrazia aggiuntiva per migliaia di associazioni. O peggio rischia di scoraggiare quei cittadini che per evitare aggravi alle associazioni, di cui fanno parte con ruoli di responsabilità, rinunciano ad impegnarsi nel proprio Comune. Credo – conclude il Direttore Rapicavoli – sia urgente un ripensamento del legislatore”.

Per la presentazione delle candidature alle prossime elezioni amministrative, le nuove norme prevedono che in tutti i Comuni sopra i 15.000 abitanti, i partiti politici, movimenti e liste civiche che presentino liste di candidati alle prossime elezioni amministrative dovranno: avere un proprio sito internet e pubblicare su tale sito il Curriculum Vitae e il certificato penale dei candidati.

L’omessa pubblicazione del curriculum vitae e del certificato penale non comporta l’esclusione delle liste o dei singoli candidati da parte delle commissioni elettorali circondariali. Tuttavia, in caso di violazione di tali obblighi di pubblicazione da parte dei partiti o movimenti politici, la Commissione per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti e dei movimenti politici, commina una sanzione pecuniaria amministrativa da euro 12.000 a euro 120.000.

(Fonte: Anci Veneto).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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