La seconda giornata del Vinitaly, ieri lunedì, è iniziata con il convegno “La legalità alimentare. Le garanzie scientifiche e giuridiche nel percorso del vino”, organizzato da Accademia Italiana della Vite e del Vino (A.I.V.V.) in collaborazione con il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri (CUFA).
Nella sala Rossini del Centro Congressi Arena, moderato dall’avvocato e criminologo Danilo Riponti, l’incontro ha trattato i fenomeni criminali nella filiera agroalimentare con particolare interesse per quella del vino, la normativa di riferimento per la tutela del settore, i controlli dei carabinieri contro l’agropirateria e le nuove tecnologie al servizio dei controlli.
Ospiti illustri hanno portato la loro testimonianza sul tema: Il generale Andrea Rispoli, comandante CUFA Carabinieri Forestali; il prof. Giorgio Palù, presidente emerito AIFA; il dott. Biagio Morana di MASAF ICQRF Conegliano; il dott. Domenico Bosco di Coldiretti Roma; il dott. Stefano Sequino, direttore del Consorzio Pinot Grigio delle Venezie; il colonnello Amedeo De Franceschi del Comando per la tutela agroalimentare; il dott. Roberto Larcher di Fondazione Edmund Mach; Stefano Amore, magistrato e assistente di studio del vicepresidente della Corte Costituzionale; Oscar Farinetti e Albino Armani.
“Un convegno faticoso ma straordinario per l’assoluta eccellenza dei relatori che hanno potuto informare un vasto pubblico di quelle che sono le metodologie per assicurare e garantire la legalità del settore vitivinicolo – ha dichiarato l’avvocato Riponti -. Ci siamo trovati a confrontarci con i più alti ufficiali dei Carabinieri e con i massimi accademici italiani e internazionali della vite e del vino per garantire un prodotto sano, sicuro e che tuteli il consumatore. Nelle 5 ore di lavoro sono fiorite delle idee superlative, rare e che cercheremo di materializzare in un volumetto di atti che sarà a disposizione di tutti”.
“Al contrario del comando Nas più conosciuto e storico, noi siamo un’organizzazione che si occupa di tutelare la produzione agroalimentare, difendiamo la qualità e contrastiamo il falso alimentare in funzione della qualità – ha spiegato il colonnello De Franceschi -. Adottiamo tutte le tecniche investigative e oggi abbiamo presentato il lavoro che facciamo anche in collaborazione con il mondo scientifico, con l’ Accademia Italiana della Vite e del Vino e i Centri di ricerca. È diventato essenziale autenticare l’origine geografica del cibo.
Il vino ha fatto da modello a tutti i sistemi di controllo nel mondo. Dopo la sventurata stagione del ’86, c’è stata un’importante riorganizzazione del mondo del vino con nuove regole ed efficaci sistemi di controllo. La crescita è stata esponenziale: nel 2015 abbiamo ospitato l’esposizione universale del cibo. Un segno tangibile che siamo i primi nel mondo da questo punto di vista, sia come produttori e sia come sistemi di tutela e controllo” ha concluso De Franceschi.
“Il vino, in una certa quantità, è benefico: si tratta di una ricerca della New York Academy of Sciences in cui si sono avvicendati vari ricercatori e diversi studi di carattere epidemiologico – ha spiegato Palù -. Soprattutto per quanto riguarda malattie cardiovascolari, il vino previene la mortalità e stimola l’acuità intellettuale. Gli studi epidemiologici, anche se condotti su una larga fetta di popolazione, non dicono mai la verità, sono indicativi soprattutto per quanto riguarda la salute e la prevenzione di malattie croniche degenerative: è impossibile verificare scientificamente un coinvolgimento diretto. Da sempre c’è una reazione diretta tra genetica e natura.
Abbiamo linee guida internazionali e studi recenti che dimostrano che, in modica quantità, il vino ha sicuramente un effetto benefico nel prevenire malattie cardiovascolari. La concertazione determina se un alimento è tossico o nocivo. Facciamo un brindisi alla nostra tradizione, cultura, religione, mito, arte e musica. Sappiamo sicuramente che gli astemi muoiono prima” ha concluso Palù.
“Abbiamo voluto questo incontro come Accademia per mostrare a tutte le persone che consumano il vino quanto controllo c’è in tutta la catena di produzione del vino, dal vigneto fino alla bottiglia – ha aggiunto Angelo Costacurta, vicepresidente dell’Accademia italiana della vite e del vino -. Abbiamo dimostrato quanta garanzia c’è per chi beve, sia dal punto di vista del rispetto delle leggi e sia soprattutto dal punto di vista della salubrità del consumatore e del rispetto dell’ambiente in quale noi viviamo”.
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