Nuovo Dpcm, i sindaci possono chiudere le piazze: stretta su locali e sport. Aumentano ancora i contagi in Veneto

Nuovo Dpcm, stesso leitmotiv: responsabilità da parte dei cittadini e fiducia nei sindaci. Questo è quello che ha chiesto il premier Giuseppe Conte ieri sera, domenica 18 ottobre, emanando l’ultimo provvedimento.

Un Dpcm che dovrebbe consentire di affrontare la nuova ondata di contagi che sta interessando Italia ed Europa con l’obiettivo primario di scongiurare un nuovo lockdown.

Tra le novità emerse e che interessano dunque anche il Veneto e l’Alta Marca trevigiana, per i sindaci vi è la possibilità di chiudere vie e piazze per evitare assembramenti, consentendo l’accesso a chi deve raggiungere abitazioni private o luoghi di lavoro.

Le attività di ristorazione sono consentite dalle 5 fino a mezzanotte se il consumo avviene ai tavoli, in alternativa fino alle 18.

Le consegne saranno senza vincoli di orario e l’asporto fino a mezzanotte. Inoltre nei ristoranti si potrà stare contemporaneamente in sei al tavolo, nessuna limitazione di orario invece è prevista per i servizi di ristorazione negli aeroporti e sulle autostrade.

Le attività scolastiche continueranno in presenza, per le scuole secondarie verranno favorite modalità di fruizione in turni, anche pomeridiani. Anche per le università dovranno essere attuati programmi didattici in evoluzione con il quadro pandemico.

Per quanto riguarda lo sport, rimangono vietate le attività di contatto di tipo amatoriale e non sono consentite competizioni di squadra dilettantistiche. Concessa una settimana di tempo invece a piscine e palestre per allinearsi ai protocolli di sicurezza.

Il calcetto, dunque, resterà vietato se non per sedute singole e di allenamento. Se nel basket un settore provinciale di fatto non esiste e quindi si potranno continuare a giocare i vari campionati principali, ad eccezione dei campionati giovanili provinciali, nella pallavolo i comitati territoriali, ex provinciali, sono stati tutti bloccati dal decreto in atto.

In attesa di un’interpretazione definitiva da parte della Federazione Italiana Pallavolo, il Dpcm sembra dunque lasciare aperta la possibilità di disputare, oltre ai campionati nazionali, anche quelli regionali di Serie C e Serie D. Non è ancora chiaro come verranno considerati i campionati giovanili, alcuni dei quali hanno anche fasi regionali e nazionali.

Le altre competizioni, sempre nel volley, come i campionati territoriali, dovranno certamente fermarsi ed è ancora da chiarire in quale forma potranno essere svolti gli allenamenti delle squadre che vi partecipano.

Per gli impianti sportivi al momento poco cambia: resta il tetto dei 1.000 all’aperto e dei 200 al chiuso, salvo diverse disposizioni regionali che potrebbero ridurre ulteriormente la capienza.

In termini numerici e di contagi, il bollettino Covid in Veneto ha registrato un bilancio negativo rispetto ai giorni scorsi.

In Regione si registra l’aumento più alto di casi Covid in questa seconda ondata del virus, con 800 nuovi contagiati in 24 ore. È quanto è emerso dal bollettino regionale di ieri.

Il numero di infetti dall’inizio dell’epidemia (compresi guariti e vittime) sale a 35.851. Si contano anche 9 morti, che portano il dato dei morti a 2.256.

Aumenta il numero dei ricoveri: sono 467 le persone nei reparti non critici, 44 in più di due giorni fa, e 52 i pazienti in terapia intensiva (+2). Sono in calo invece i soggetti in isolamento domiciliare, 13.809 (-442), dei quali 50.103 positivi.

Dati che fanno riflettere e che fungono da monito a non abbassare la guardia in un momento non semplice.

(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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