Oggi è la Giornata mondiale dei Nonni e degli Anziani, patrimonio inestimabile della società. In Veneto oltre un milione di Over 64

Istituita da Papa Francesco il 31 gennaio 2021 e voluta fortemente dalla Chiesa Cattolica, in aggiunta alla più conosciuta festa civile dei nonni che ricorre ogni 2 ottobre dal 2005, si celebra quest’anno, per la seconda volta, la Giornata mondiale dei Nonni e degli Anziani.

Figure che per la nostra era, ancor più che per quelle precedenti, sono fondamentali e ci permettono di comprendere, giorno dopo giorno, quanto sia importante ringraziarli per il loro operato.

Molto spesso accudiscono i nipoti e, così facendo, permettono ai figli di lavorare senza dover chiedere il sostegno di figure estranee, quali le baby-sitter.

Raggiungere l’età della vecchiaia non è, però, sempre facile e, molto spesso, per ammettere di avere bisogno di aiuto per svolgere attività che prima erano così semplici e banali ci vuole coraggio, ma non bisogna abbattersi.

Ogni anziano, nonno o nonna porta con sé un bagaglio culturale non indifferente che può trasmettere alle nuove generazioni attraverso non solo il dialogo “face to face” ma, grazie alle nuove tecnologie, anche a distanza.

Ad aiutare questa generazione le nuove scoperte in campo di medicina e delle tecniche all’avanguardia che consentono, in caso di eventuali problemi di salute, di essere curati più facilmente rispetto al passato.

Gli strumenti a disposizione sono numerosi. Ogni tipo di comfort è alla portata e questo può sicuramente facilitare e migliorare il tenore di vita.

La popolazione anziana è in costante aumento: cresce anche quella residente nella Regione Veneto, dove sono 1,1 milioni le persone con più di 64 anni e i “grandi anziani” che superano gli 85 passano da 140 mila a 177 mila unità.

Nella nostra regione sono numerose anche le strutture che li accolgono e che offrono sostegno 24 ore su 24 o giornaliero, a seconda delle esigenze. Durante la prima fase della pandemia, nell’anno 2020, sono state purtroppo tra le più colpite, ma si spera che in futuro la situazione possa migliorare.

Il Covid-19 e poi lo scoppio della guerra in Ucraina, il ritorno dei combattimenti in Europa, nella loro negatività, hanno però reso tutti più consapevoli del fatto che nessuno ce la può fare da solo, ma ognuno ha bisogno dell’altro.  

(Foto: web).
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