“Parliamo dei modi concreti per aiutare le donne vittime di violenza”, l’intervento del consigliere regionale Sonia Brescacin

“In questi giorni, parlare della Giornata contro la violenza sulle donne assume un significato di dolore e di urgenza, nel doloroso ricordo della giovane Giulia Cecchettin”.

“È necessaria una trasformazione culturale: le notizie di violenza sulle donne che appaiono sui giornali sono solo una parte del problema e soprattutto, come nel caso di Giulia, emergono solo quando ormai è troppo tardi – così Sonia Brescacin, consigliere regionale e Presidente della V Commissione Politiche Socio Sanitarie della Regione Veneto, interviene nel dibattito sulla violenza contro le donne. – Il fenomeno, infatti, coinvolge un numero importante di donne che non si fanno avanti, per varie ragioni. Una misura d’intervento indispensabile riguarda l’accoglienza, l’ascolto e la cura dopo fatti accaduti”.

Il sistema territoriale del Veneto si basa su strutture che offrono ospitalità e sostegno: è la rete di Centri AntiViolenza (CAV) e Case Rifugio per donne maltrattate (CR). Nei Centri AntiViolenza operano persone qualificate che accolgono e ascoltano le donne vittime di violenza e intervengono con l’aiuto di psicologi, avvocati, medici e altri professionisti. Nelle Case Rifugio, invece, le donne vittime di violenza e i loro figli possono trovare rifugio per interrompere una violenza in corso.

In Veneto sono 26 i Centri AntiViolenza e 28 le Case Rifugio. Numerosi poi sono gli sportelli antiviolenza, la cui attività si basa su prevenzione, assistenza, sostegno e accompagnamento delle vittime, supporto abitativo e reinserimento lavorativo, progetti rivolti anche a donne minorenni vittime di violenza e a minori testimoni di violenza (violenza assistita).

Violenza non significa solo percosse: altri fenomeni molto frequenti sono lo stalking, la violenza psicologica, economica, sessuale e la violenza assistita (cioè essere testimoni di violenza), che nuoce in particolare i minori presenti.

“Rispondere in tempo e contrastare in modo efficace questo flagello sociale è difficile. Ci si può riuscire grazie a un’articolazione di servizi orientati e mostrando alla donna che c’è una via d’uscita a simili situazioni proponendo, tramite una rete di attenzione e protezione, la possibilità di raggiungere il recupero personale” afferma Brescacin.

Nel corso di quest’anno sono stati investiti quasi 4 milioni di euro a favore di azioni di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne: 1 milione di euro erogato direttamente dalla Regione, mentre quasi 3 milioni dal Governo, grazie allo specifico decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 22 settembre 2022. Altri fondi li metteremo a disposizione con prossimi provvedimenti. Gli interventi regionali non prevedono solo fondi mirati, ma anche norme che regolano il funzionamento dei centri antiviolenza e ne organizzino interventi e attività, adattandoli alle crescenti esigente del territorio.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati