Parte la strategia del Veneto contro la mutazione “inglese” del Covid: nuova ordinanza di Zaia

Il Coronavirus ha subito una mutazione e le autorità sanitarie si stanno organizzando per una risposta tempestiva: per questo in mattinata il governatore Zaia ha firmato una nuova ordinanza con le misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica del Covid-19.

La Gran Bretagna ha già introdotto nuove restrizioni visto che si ritrova ad avere circa 35 mila nuovi casi al giorno nonostante le limitazioni delle ultime settimane.

Ieri il governatore ha sentito il Ministro Speranza in più occasioni per affrontare il tema di questa mutazione che ha portato alla cancellazione dei voli per l’Italia.

L’ordinanza del Veneto si rivolge ai soggetti che sono entrati o che entrano nel territorio regionale provenendo direttamente o indirettamente dalla Gran Bretagna o dall’Irlanda.

In attuazione dell’ordinanza del Ministro della Salute del 20 dicembre 2020, le persone che si trovano nel territorio veneto e che nei 15 giorni antecedenti hanno soggiornato o transitato nel Regno Unito e in Irlanda del Nord, anche se asintomatiche, sono obbligate a sottoporsi a test molecolare o antigenico da effettuarsi mediante tampone nell’aeroporto di arrivo o recandosi immediatamente nei punti tampone allestiti dalle aziende ospedaliere.

In caso di esito positivo del test, la struttura che accerta la positività richiede la sequenziazione del virus al competente laboratorio.

I dipartimenti di prevenzione delle aziende Ulss verificheranno se sono stati rilevati casi di positività nei confronti di soggetti che hanno soggiornato in quelle nazioni, nel mese precedente l’ordinanza, ai fini della sequenziazione del virus nel laboratorio competente.

La Regione Veneto analizzerà tutti i campioni e i test fatti ai soggetti provenienti dal Regno Unito che sono presenti nei magazzini delle strutture sanitarie venete.

I soggetti che nel mese precedente a questa ordinanza hanno soggiornato in Gran Bretagna o in Irlanda e che hanno effettuato test con esito positivo devono segnalare immediatamente l’esito ai dipartimenti di prevenzione.

Il governatore Zaia non ha nascosto che questa mutazione si aggiunge a una situazione sanitaria già complicata.

Fino ad ora, l’età media dei pazienti che hanno contratto questo virus mutato è di 41 anni, con un notevole abbassamento dell’età.

Il presidente Zaia ha già chiesto ai direttori generali delle Ulss venete di prendere un campione random dei positivi per vedere se nel recente passato degli stessi ci fosse già qualcuno con questo virus.

Inoltre, sembra che i test funzionino anche su questa mutazione.

Questi i dati di oggi, lunedì 21 dicembre 2020, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 3.128.571 tamponi molecolari (10.345 tamponi molecolari in più di ieri), 1.561.228 test rapidi (12.461 test rapidi in più di ieri), 22.806 tamponi totali nelle ultime 24 ore (tamponi molecolari e test rapidi), 219.506 positivi dall’inizio dell’emergenza (2.583 positivi in più nelle ultime 24 ore), 101.474 positivi al Covid in questo momento, 3.276 ricoverati totali per Covid di cui 375 terapie intensive (5 terapie intensive in più di ieri) e 2.901 ricoverati in area non critica (21 ricoverati in più di ieri), 5.481 morti in totale (47 morti in più di ieri) e 9.522 dimessi.

La percentuale dei positivi sui tamponi eseguiti in Veneto è dell’11,32%.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Regione Veneto).
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