Pedopornografia in crescita del 132 percento nel 2020: sono 172 i predatori sessuali in Veneto segnalati dalla Polpost


I grandi numeri dei reati di pedopornografia online vanno purtroppo da sempre a braccetto con lo sviluppo tecnologico: più tecnologia abbiamo a disposizione, più facile sarà ottenere materiale illecito, e più avanzata è questa tecnologia, più facile è nasconderne il lato oscuro, facendone perdere le tracce, o quasi.

Ciò che influisce sensibilmente e da cui non si può prescindere però è il contesto storico sociale e il 2020 ne è stata la prova regina.

A parlare delle pratiche illecite e della loro evoluzione nel dark web è Sergio Russo, dirigente del compartimento della Polizia postale del Veneto.

“Lo sfruttamento sessuale dei minori online consiste nel produrre, commmercializzare, e diffondere dei contenuti multimediali con oggetto lo sfruttamento sessuale di minori. La polizia postale si occupa di prevenire e contrastare questa pratica a più livelli” spiega.

I numeri sono certamente una chiave di lettura molto oggettiva ma non bisogna dimenticare che esistono una serie di casi sommersi difficili da rintracciare, senza denuncia.

Le segnalazioni possono arrivare anche da organismi internazionali e attività investigative e in questo 2020 segnato dalla pandemia, i dati sono da considerare nel contesto causato proprio dal Covid. I giovani e giovanissimi infatti sono stati obbligati a interagire molto di più con la tecnologia, con il conseguente aumento del rischio di venire avvicinati da predatori sessuali.

“L’aumento dei casi trattati in ambito nazionale è del 132%. Dai 1400 nel 2000, siamo passati a 3200 nel 2020. Nel Veneto fortunatamente la media è inferiore: si tratta di un 16percento in più ma ciò che attira l’attenzione è il numero di persone indagate: l’aumento in questo caso è del 107%. Dal 2019, poco più di 80 persone sono cresciute fino a diventare 172” commenta Russo.

Da aggiungere di contro però è anche l’aumento sensibile di denunce a livello internazionale, che hanno portato all’apertura di indagini nel Veneto con un incremento del 120percento.

Russo specifica che la risposta della Polizia postale a questo genere di reati è dura e rapida: “Noi operiamo attraverso la prevenzione e il contrasto. Fortunatamente l’anno appena trascorso ha portato buoni risultati, anche se a pensarci bene l’amaro rimane, dato che significa che più persone denunciamo, più è diffuso il fenomeno”.

Di base, nella prevenzione sono fondamentali gli incontri con scuole e bambini per sensibilizzarli sul tema e il monitoraggio accurato della rete internet, cosa che avviene 24 ore al giorno a livello nazionale in modo da rintracciare tutti quei contenuti illeciti provenienti da tutto il mondo e filtrarli, così da non renderli più accessibili dalla rete italiana.

Per fare questo l’attività della polizia postale si coordina con il centro nazionale per il contrasto alla pornografia online, un’eccellenza a livello europeo: da lì partono le segnalazioni che possono arrivare da tutto il mondo e spesso, per accedere a determinati canali segnalati, la Polizia postale avvia anche delle operazioni sotto copertura. In questo modo è possibile scoprire dall’interno persone e organizzazioni dedite a queste pratiche criminali.

“Come Polizia postale non ci stanchiamo mai di dire ai genitori di tenere drizzate le antenne: avvisateci per qualsiasi cosa anomala, esortate i vostri figli ad essere scrupolosi” conclude Russo.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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