Pista da bob, il Consiglio provinciale chiede di verificare la fattibilità di Innsbruck. Zaia: “Guardare a costi e benefìci”

L’area della pista da bob a Cortina d’Ampezzo

Sulla pista da bob per le Olimpiadi Invernali 2026, il Consiglio provinciale di Belluno chiede di verificare la fattibilità dell’adeguamento dell’impianto di Innsbruck in tempi e costi compatibili con i Giochi.

È questo, in estrema sintesi, il contenuto dell’ordine del giorno approvato questa settimana dal consiglio provinciale: un testo presentato dal consigliere Paolo Perenzin, sottoscritto dai consiglieri di “Provincia Comune 2030” e passato con cinque voti favorevoli e due astensioni (e l’uscita dall’aula al momento del voto da parte dei consiglieri della lista “Progetto Dolomiti”).

L’ordine del giorno si rivolge alla Fondazione Milano-Cortina 2026, al Governo italiano e alla Regione del Veneto chiedendo di vagliare l’ipotesi Innsbruck. E in caso di fattibilità, di abbandonare immediatamente la costruzione del Cortina sliding center, utilizzando le risorse previste per la sua realizzazione per le esigenze del territorio bellunese.

«Il sindaco di Innsbruck ha fornito un cronoprogramma chiaro, in cui evidenzia che l’adeguamento della loro pista da bob sarà pronto al massimo per la primavera 2025» ha detto nel suo intervento il consigliere Perenzin. «Se questo quadro è confermato – ed è per questo che chiediamo con urgenza una verifica – allora bisogna virare su Innsbruck».

Nel corso del dibattito consiliare, hanno motivato il voto di astensione sia il consigliere Fabio Luchetta (del gruppo “Provincia Comune 2030”), sia il presidente dell’ente, Roberto Padrin.

«Non è mai facile decidere di fare opere come questa» ha detto il consigliere Luchetta. «Ma la pista da bob faceva parte del dossier olimpico con cui è stato possibile inserire Cortina nei Giochi 2026. Nel 2022 questo stesso consiglio si è espresso a favore della pista da bob. Siamo proprio d’accordo nel voler cancellare la possibilità di riqualificare il vecchio impianto Eugenio Monti, e quindi perdere una delle poche discipline olimpiche che si disputeranno nel nostro territorio?».

«La pista da bob a Cortina è argomento quanto mai divisivo. Lo dimostrano anche presenze e assenze alla seduta del consiglio, cosa mai accaduta prima. Un argomento che in ogni caso non è competenza della Provincia e che sta invece in altre stanze, quelle del Governo, quelle della Fondazione Milano Cortina 2026, quelle del commissario Sant’Andrea, quelle della Regione del Veneto» ha premesso Padrin.

«Per questo credo vadano distinti due piani diversi di ragionamento. Il piano dei cittadini, delle associazioni, della società civile e della comunità locale. E il piano dell’amministrazione provinciale che anche senza avere competenze dirette può e deve raccogliere il sentire popolare ed esprimere il proprio parere. Se il primo è facile, immediato, il secondo è più complesso e non è giusto che si presti alle strumentalizzazioni del momento. Oggi quindi ci troviamo davanti a un progetto di una pista che non è priva di dubbi e punti critici. Su tutti l’aumento dei costi di realizzazione e l’ammontare dei costi di gestione. Dubbi che non sono e non possono essere privi di conseguenze. Ma va detto chiaramente che non è mai stata messa in dubbio la presenza della pista da bob nel dossier olimpico. Quando la proposta Milano-Cortina è stata candidata alle Olimpiadi 2026, la pista da bob era parte integrante del dossier. Anzi, era l’unica realizzazione di opere sportive prevista a Cortina a servizio dei Giochi. Non un’opera nuova, ma una riqualificazione di un’opera già presente, che ha funzionato ininterrottamente dalle Olimpiadi del 1956 fino al 2008. Un’opera che è sempre stata voluta dalle Federazioni internazionali. Per coerenza con l’atto del Consiglio provinciale del 2022, il mio sarà un voto di astensione» ha detto Padrin.

«I problemi sul tavolo quindi restano due: l’aumento dei costi e i tempi, oggi sempre più stretti, di realizzazione. Bisogna avere la consapevolezza che se dovesse risultare che l’ipotesi Innsbruck è percorribile, è il caso che il governo italiano e quello austriaco trovino subito un accordo. Ma se l’ipotesi non dovesse essere percorribile, si sgombri subito il campo dagli equivoci, evitando ulteriori speculazioni attorno all’argomento» ha concluso Padrin.

Bob, la posizione di Zaia

In alcune dichiarazioni riportate dall’Ansa, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia si è così espresso a proposito di quello che ormai si può definire “caso pista da bob”: “Dovremo capire bene dai tecnici rispetto all’offerta di Innsbruck quali siano le spese reali che dovremmo sostenere per andarci, dopodiché immagino che qualcuno dovrà prendere una decisione (…). Penso che tutto vada messo in relazione ai costi e ai benefìci. Resta il fatto che comunque le Olimpiadi si fanno, non vorrei che qualcuno pensasse il contrario”.

Somme urgenze

Il Consiglio provinciale di Belluno ha anche deliberato alcuni debiti fuori bilancio, per finanziare i lavori di somma urgenza per alcuni interventi di difesa del suolo, in particolare quelli sul Passo Tre Croci, conclusi un paio di settimane fa con la realizzazione di un vallo di contenimento delle colate. Inoltre, ha stanziato altri 376.299 euro da qui a fine anno per eventuali ulteriori interventi di difesa del suolo che dovessero essere necessari.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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