Emerge una grande preoccupazione dalle parole del presidente della Federazione Regionale Islamica del Veneto, Ait Alla Lhoussaine (nella foto), interpellato in merito alla situazione di tante famiglie del Quartier del Piave che si trovano in difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus.
L’incarico di responsabilità all’interno della Federazione ha spinto il presidente Lhoussaine a pensare in primo luogo ai problemi delle tante comunità musulmane che si rivolgono a lui e ai suoi collaboratori per aiuti materiali, ma anche per ricevere un semplice conforto.
Il ragionamento, però, non si limita alle realtà islamiche del Veneto ma a tutti gli italiani, visto che l’uomo ha constatato di persona gravi situazioni di disagio economico e sociale di tanti conoscenti trevigiani e veneti.
“È un vero e proprio allarme sociale che voglio evidenziare ancora di più – ha affermato Lhoussaine – Come Federazione Regionale Islamica del Veneto abbiamo aiutato circa 40 famiglie, preparando a turno pasti per le persone che si trovavano nelle situazioni di maggiore indigenza. Per questo, ringrazio tutti i volontari delle diverse comunità e tutte le associazioni musulmane che, anche nell’Alta Marca Trevigiana, hanno dato dei contributi in denaro a numerose amministrazioni comunali per l’emergenza in corso”.
“Questi gesti mostrano il livello di integrazione delle nostre realtà – prosegue – ma il mio pensiero va a tutte le persone che sono piombate nella disperazione per questa nuova crisi. Io mi devo occupare delle mie comunità ma sono preoccupato anche per tante famiglie italiane. Molte persone che frequentano i nostri centri culturali islamici si guadagnano da vivere con lavori molto precari: c’è addirittura chi si mantiene vendendo fazzoletti di casa in casa e che, a causa dell’emergenza Coronavirus, è da mesi senza soldi”.
“Sono bloccate anche le nostre iniziative interculturali – conclude – ma per quelle ci sarà tempo. Ora dobbiamo pensare a chi non riesce a mangiare e a pagare le bollette, a chi può andare in depressione o, spinto da cattivi pensieri, può anche compiere gesti inconsulti per la situazione che sta vivendo. Io spero vivamente che, nel rispetto delle norme per il contrasto al Covid-19, tutti possano tornare a guadagnarsi da vivere con dignità, perché la mancanza di lavoro annulla l’uomo e lo fa piombare in un abisso senza fine. La mia preghiera e quella di tutte le comunità musulmane del Veneto è che gli italiani possano rialzarsi e noi con loro”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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