Quali menti si nascondono dietro frodi e truffe, e come mai è così facile caderci? Le risposte della Polizia postale

 

Pedopornografia online, frodi postali e cyber crimine sono solo alcuni degli ambiti in cui quotidianamente lavorano i quasi 100 professionisti della polizia postale in Veneto. Questi rientrano tra i 2000 presenti in suolo italiano: la Polizia postale e delle comunicazioni infatti è una specialità della polizia di Stato italiana impegnata a contrastare svariati reati informatici.

Frode online e truffa possono sembrare simili ma dietro si nascondono personalità completamente diverse: come spiega il dottor Sergio Russo, dirigente della Polizia postale di Venezia, mentre la truffa viene ideata con limitate e basiche conoscenze informatiche attraverso le quali riesce a circuire un acquirente con delle false vendite online, una frode è invece pensata da gruppi criminali con approfondite conoscenze che riescono a infiltrarsi in sistemi molto complessi.

Generalmente nel Financial cyber crime si parla di Mtm (Man in The Middle), spiega Russo: “Si tratta di un uomo che si interpone in una trattativa commerciale, modificandola a suo favore cambiando gli estremi del pagamento. La polizia postale deve intervenire tempestivamente: dal momento in cui viene scoperta la frode c’è un massimo di 48 ore per bloccarla e recuperare il denaro rubato”.

Anche nell’anno appena trascorso le frodi sono state purtroppo copiose e difficili da investigare ma Russo informa che una buona percentuale è stata fortunatamente risolta in modo positivo.

Le truffe invece, oltre a quelle puramente commerciali già descritte, si distinguono in romantiche e di trading online: le romantiche sono basate sul sentimento della vittima, che viene avvicinata sulle piattaforme online da una persona di sesso opposto che riesce a circuirle ottenendo anche grosse somme di denaro.

“Generalmente il truffatore si spaccia per un militare dislocato in zone di guerra o per un chirurgo specializzato in interventi particolari per fare breccia nelle emozioni di persone sole o di terza età e riuscire a farsi inviare del denaro”.

L’avviso immediato può aiutare a bloccare la transazione ma la polizia postale segnala che in questi casi la difficoltà maggiore consiste nel convincere la parte offesa di essere di fronte a un truffatore.

“Molte volte non vogliono nemmeno denunciare perché sono stati raggirati talmente bene che sono certi di aver instaurato un legame vero tanto, a volte, da accettare di sposare il truffatore” racconta Russo.

Le truffe di trading online invece si basano su piattaforme di trading fasulle e non riconosciute dal ministero delle finanze, che quindi promettono lauti guadagni in tempi ridotti. “Sarebbe opportuno che prima di farci prendere dalla smania – conclude – ci fermassimo a riflettere che come nella vita reale, nemmeno sul web nessuno ci regala niente”.

 

(Fonte: Alice Zaccaron © Qdpnews.it).
(Fonte e foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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