Sanità, Veneto al primo posto in un’Italia divisa in due. Seguono le provincie autonome di Trento e Bolzano

La sanità del Veneto è la migliore in Italia secondo il CREA Sanità
La sanità del Veneto è la migliore in Italia secondo il CREA Sanità

La sanità del Veneto è la migliore in Italia. È quanto emerso dal rapporto “Le Performance Regionali” del CREA Sanità.

L’analisi dei risultati delle regioni e le relative valutazioni sono state assegnate quest’anno da oltre 100 esperti divisi in cinque grandi gruppi: istituzioni, management aziendale, professioni sanitarie, utenti, industria medicale, che hanno anche ideato un sistema di monitoraggio ‘dinamico’ degli effetti dell’autonomia differenziata, che da oggi è oggetto di valutazione da parte del Crea.

Da queste indagini ne è uscita la classifica che come migliori il il Veneto con le provincie autonome di Trento e Bolzano seguiti poi da Toscana, Piemonte, Emilia-Romagna, Lombardia e Marche. Sette le provincie rimandate (Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Umbria, Molise, Valle d’Aosta e Abruzzo) e sei quelle bocciate (Sicilia, Puglia, Sardegna, Campania, Basilicata e Calabria).

Da questa indagine risulta un’Italia divisa in due per quanto riguarda la “buona sanità”: 29 milioni di cittadini nelle prime otto Regioni che possono stare “tranquilli” e altri 29 milioni nelle regioni rimanenti che potrebbero avere serie difficoltà nei vari aspetti delle dimensioni considerate.

Soddisfatto del risultato il Governatore del Veneto Luca Zaia che afferma come “considerate le diverse condizioni di partenza è un risultato importante, che dedico prima di tutto al nostro personale sanitario”.

Il Crea nella sua classifica tiene conto anche degli effetti dell’Autonomia differenziata, tanto cara al governatore Zaia, monitorando che tutte le Regioni procedano in un processo di miglioramento, evitando peggioramenti attribuibili al rischio che l’autonomia diventi più competitiva che cooperativa.

“Questo è molto importante – conclude Zaia – perché dimostra che chi cerca di applicare alcune buone pratiche già nell’attività in atto riesce a far bene e a fornire buoni servizi. Con una seria gestione dell’autonomia ci riusciranno tutti. Essere in testa non è punto di arrivo, ma di partenza, perché interventi da fare e situazioni da migliorare ce ne sono molte anche in Veneto, soprattutto nella presa in carico dei pazienti e nella componente assistenziale. Ci stiamo lavorando e ci lavoreremo ogni giorno da qui in avanti, per alzare ulteriormente l’asticella.”

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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