Sicurezza e decoro urbano e ben venga il ticket d’ingresso a Venezia: la ricetta di Salvatore Pisani

Salvatore Pisani

“Il Veneto è la regione più visitata d’Italia e ha ancora un enorme potenziale di sviluppo”. Così Salvatore Pisani, neoeletto presidente del Gruppo Turismo e Cultura di Confindustria Veneto Est, nonché direttore generale dell’Hotel Splendid Venice – Starhotels Collezione. Lo incontriamo sulla terrazza panoramica dell’albergo a due passi da San Marco, fiore all’occhiello di una delle strutture più esclusive della città lagunare.

Salvatore Pisani – Video di Rossana Santolin

52 anni, originario di Ischia, Pisani ha portato a Venezia il suo bagaglio manageriale nel settore dell’ospitalità (The West Excelsior a Firenze, Hotel Danieli, Villa Cipriani, Sheraton Park Tower Hotel a Londra, Prince de Galles a Parigi e Hotel Bayerischer Hof a Monaco di Baviera) che dal 2012 ad oggi (con una pandemia di mezzo) ha investito nel rilancio dello Splendid Venice.

Il ticket d’ingresso a Venezia: uno strumento per regolare i flussi giornalieri

Alzare l’asticella dell’offerta turistica, facendo i conti con le nuove esigenze del cliente e, nel caso di Venezia, con la necessità di tutelare un patrimonio fragile, è la sfida che ora devono affrontare gli albergatori e l’amministrazione comunale. Tra le recenti novità su questo fronte rientra la tassa d’ingresso da 5 euro per i visitatori giornalieri. La sperimentazione inizierà nella primavera del 2024.

“La tassa è uno strumento che ho già chiesto da tempo – spiega Pisani – La fase sperimentale partirà dalla primavera del prossimo anno (in 30 giornate distribuite fra i periodi di maggiore afflusso turistico ndr), anche se avremmo preferito che venisse introdotta già da quest’anno per farci trovare pronti nel 2024 quando Venezia ospiterà grandi eventi, uno fra tutti la biennale d’arte. Questo nuovo sistema di prenotazione trova tutto il nostro supporto e permetterà alla destinazione di organizzarsi in una maniera consona, coniugando qualità dell’offerta e mitigando l’impatto dei grandi flussi sulla città”.

“Qualità” è un concetto ricorrente nel discorso di Pisani. “Il turista è cambiato dopo la pandemia – sottolinea il direttore dello Splendid Hotel – Quel che cerca ora sono servizi ‘inclusivi ed esclusivi’.  La media del soggiorno si è accorciata, e alla lunga durata si predilige la qualità concentrata in meno giorni. L’ospite che viene a Venezia in particolare punta su alberghi di un certo livello e pone grande attenzione sull’aspetto igienico-sanitario”.

Puntare sulla sicurezza e il decoro urbano per rilanciare le destinazioni

La pulizia e il decoro riguardano non solo le strutture, ma anche il contesto in cui sono inserite. “La ricetta per rilanciare le destinazioni turistiche sta in due concetti chiave: sicurezza e decoro urbano. Il Veneto vanta delle città bellissime ma il livello di decoro urbano non è più all’altezza di destinazioni a vocazione sempre più internazionale. Bisogna che chi di dovere, a tutti i livelli, intervenga per far sì che i centri storici e le periferie siano luoghi decorosi e sicuri”.

“La sicurezza oggi il primo aspetto che i turisti d’Oltreoceano considerano nella scelta delle loro destinazioni. Qualunque investimento o strategia di marketing che un albergatore possa attuare non produrrà l’esito sperato se non si agisce in modo profondo su questi due aspetti. Alcuni paesi stranieri hanno già fatto passi avanti introducendo leggi più rigide per garantire sicurezza e decorso non solo nell’interesse del turista ma anche dei residenti”.

Ripartire dal capitale umano

Investimenti in ristrutturazione (10 milioni di euro negli ultimi cinque anni) e nella formazione del personale hanno accompagnato il riposizionamento nel mercato dell’Hotel Splenid Venice. “La pandemia non ci ha fermati – prosegue Salvatore Pisani – abbiamo continuato a lavorare sul capitale umano che resta l’elemento fondamentale dell’offerta qualitativa. La pandemia sul fronte del personale ha messo non solo il nostro, ma tutti i settori a dura prova in Italia e all’estero. Ho colleghi direttori d’hotel a New York che non riescono ad aprire per la mancanza di personale. Durante il periodo di chiusura molte persone si sono disinnamorate del nostro lavoro e hanno preferito occuparsi di altro a scapito di un ricambio generazionale che non è avvenuto per il blocco delle assunzioni. Per questo dovremo lavorare per attirare nuove risorse umane nel settore, altrimenti molte strutture saranno costrette a rivedere i loro piani di apertura”.  

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata). 
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