Nuova conferenza stampa sull’emergenza Coronavirus in Veneto non prevista ma voluta comunque dal governatore Luca Zaia per chiarire alcuni concetti esposti ieri, venerdì 3 luglio 2020.
Dopo le dure parole pronunciate nell’ultimo punto stampa dal presidente della Regione Veneto, infatti, la confusione delle informazioni ha portato alcuni a parlare di un nuovo lockdown, di provvedimenti restrittivi nei confronti dei cittadini in generale e di emergenza contagi nel territorio regionale.
Questo ha provocato delle reazioni di insofferenza e rabbia nella popolazione del Veneto, contraria a dover pagare per l’irresponsabilità di chi, positivo al Coronavirus, ha rifiutato il ricovero mettendo in pericolo la sua salute e quella degli altri, non facendosi problemi ad incontrare delle persone dopo la positività al Covid-19 emersa dal tampone.
“Il Veneto non ha ripreso l’onda dei contagi – ha affermato Luca Zaia – e nella storia di ieri, nella quale si è parlato di un contagio portato da fuori e non nato in Veneto, va precisata l’origine: un viaggio in auto che riporta a casa quattro persone positive”.
“Questo è quello che è accaduto e il signore serbo sembra anche che sia deceduto – prosegue Zaia -, spero che non sia vero ma ci dicono questo. Stiamo parlando di cinque positivi che si sono contagiati in Serbia”.
Il presidente Zaia ha sottolineato che i contagi in Veneto sono comunque bassi e le restrizioni legate alla nuova ordinanza di lunedì riguardano gli isolamenti fiduciari dei positivi e dei contatti stretti e non le attività produttive o i cittadini in generale.
“Noi non abbiamo mai annunciato provvedimenti restrittivi sui cittadini – ha sottolineato Zaia -, abbiamo detto che lunedì presentiamo un’ordinanza per essere più efficaci nel controllo di chi ha il virus e non deve andare in giro per le strade ad infettare qualcun altro. Trovo corretto che si pensi anche a legittimare sempre di più il trattamento sanitario obbligatorio in casi estremi”.
Il presidente della Regione Veneto ha parlato anche con il ministro Speranza, che ha riconosciuto che il tema del trattamento sanitario va chiarito fino in fondo perché necessario, davanti a casi estremi, per attuare il piano di sanità pubblica.
Quindi nessuna ecatombe di contagi da Coronavirus nella Regione Veneto che, secondo le parole di Zaia, si troverebbe in una situazione Covid free proprio perché i 5 contagi vengono da fuori.
Presente al punto stampa di oggi anche la dottoressa Francesca Russo, direttore della Direzione Prevenzione e Sanità pubblica della Regione Veneto, che ha fornito alcuni dettagli sul nuovo focolaio del Veneto e su come interpretare correttamente l’indice di contagiosità “Rt” in un trend temporale.
Questi i dati di oggi, sabato 4 luglio 2020, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 1 milione 1.885 tamponi, 781 persone in isolamento (44 in più di ieri), 19.318 positivi (4 in più di ieri), 169 ricoverati in area non critica (2 in meno di ieri), 9 terapie intensive (una terapia intensiva in più), 2.023 morti in totale, 3.611 dimessi mentre i nati nelle ultime 24 ore sono 84.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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