Torna l’ora legale: cosa ne pensano… gli animali?

Torna l’ora legale: lancette dell’orologio da spostare in avanti nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo, giorno che quest’anno coincide con la Pasqua.

Il cambio dell’ora scatta alle 2 del mattino di domenica, quando entra in vigore l’ora estiva: potremo goderci un’ora di luce in più, perdendo però sessanta minuti di sonno, dei quali potremmo avvertire la mancanza nei primi giorni.

Prepararsi al cambio dell’ora è quindi quasi sempre un’esperienza scomoda, perlomeno per noi esseri umani.

La domanda sorge spontanea per chi vive con un cane o un gatto: in che modo il cambio dell’ora, da legale a solare o viceversa, influisce sulla loro quotidianità?

Come viene vissuto realmente dai cani e i gatti il cambiamento dell’ora?

“Che il cambiamento da ora solare ad ora legale, e viceversa, influisca su comportamento ed umore dei nostri animali domestici è cosa ben nota” precisa Paola Peresin, wildlife manager.

“Nel corpo umano saltare in avanti e indietro di un’ora comporta una nota alterazione dei ritmi circadiani con forti ripercussioni nel sonno, nella fame e nell’umore” precisa.

“Lo stesso avviene nei nostri cani e gatti i cui orologi interni sono gestiti dal sorgere e dal tramontare del sole. Loro non hanno orologi esterni con i quali raggiungere un compromesso; fame e sonno sono insensibili alle regole temporali che noi umani ci siamo inventati – continua Peresin -. Questa situazione genera un sacco di storie divertenti che qualsiasi proprietario di animali domestici potrebbe condividere. Immagina il tuo gatto che si lamenta perché l’orario delle coccole è stato posticipato di un’ora o il tuo cane che guarda fisso il vuoto perché non riesce a capire perché l’orario della passeggiata sia cambiato. Gli animali domestici possono essere dei veri comici quando si tratta di adattarsi ai nuovi orari. Domestici e bimbi sono gli esseri più abitudinari che esistono”.

“Lo stesso disagio (si fa per dire) vale per gli altri animali, quelli allevati. Anche loro se ne infischiano dei nostri orologi altalenanti; pecore, vacche, capre, galline e asini sono del tutto indifferenti alle nostre acrobazie temporali, quelli che comandano sono i loro orologi interni e solo a loro rispondono fame, sonno e stato d’animo” afferma.

E gli animali selvatici?

“Questo è il secolo della fauna urbana e ormai anche nel nostro paese le città ospitano dei veri e propri zoo a cielo aperto. Invertebrati, pesci, rettili, anfibi, uccelli e mammiferi selvatici hanno imparato a convivere con noi dentro il trambusto della vita cittadina, adattando i loro modelli di attività ai nostri. Per esempio animali che fuori dalle città sono attivi di giorno sono diventati sempre di più notturni per evitare d’incontrarci” dichiara Peresin.

“Gioco forza, alterare la disponibilità di luce artificiale che illumina le città significa alterare i comportamenti di corteggiamento e di accoppiamento. – continua – Biologicamente, quando si parla della convivenza tra esseri umani e altri animali, la chiave è la disponibilità di luce. Gli animali selvatici adattano i loro ritmi per sfuggire gli incontri con noi durante il giorno, Tuttavia, quando l’attività umana si sposta nelle ore più buie, sia improvvisamente a causa dell’ora legale sia gradualmente a causa del clima più caldo dovuto ai cambiamenti stagionali, possono sorgere dei conflitti. È ormai chiaro che questi conflitti non sono inevitabili, e ciascuno di noi può adottare misure per prevenirli”.

“Un’illuminazione meno intensa durante alcuni periodi della giornata è in grado di diminuire drasticamente gli impatti sulla fauna selvatica e indurla a frequentare o non frequentare determinati spazi cittadini. Importanti esperienze sono state fatte in città e paesi dove la convivenza con gli animali selvatici ormai fa parte della cultura cittadina. Insomma per una buona relazione, come sempre, bisogna misurare, imparare a conoscersi e comportarsi di conseguenza, tenendo conto dei ritmi di tutti” conclude.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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