“Cassa integrazione fino a giugno per i dipendenti e accesso al credito utilizzando la garanzia dello Stato, per almeno i prossimi due anni, per dare un segnale forte a tutta la categoria delle aziende di viaggio, che deve continuare ad investire per sostenere la costruzione e l’offerta di nuovi prodotti sicuri ed appetibili in termini turistici.
Ma anche contributi a fondo perduto, basati sulla differenza tra il fatturato del 2019 e del 2021, con la possibilità di godimento per coloro che abbiano realmente subito una diminuzione del fatturato di almeno il 30-40%. E, in ultimo, auspico in un intervento forte sulla normativa in deroga per i prossimi due anni sul Fondo di Garanzia, ritornando ad istituirne uno di natura nazionale, come già avvenuto nel 2016”.
Così l’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, si appella al Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, per accendere i riflettori sulla situazione, al limite del collasso, vissuta dalle agenzie di viaggio.
“Con il diffondersi della variante Omicron gli operatori si sono ritrovati di fatto nelle stesse condizioni che avevano già vissuto ad inizio pandemia – scrive ancora l’assessore nella lettera inviata al Ministro – e mentre altre categorie di operatori turistici, seppur con qualche ‘osso rotto’, stanno provando a resistere grazie anche ai flussi di prossimità, per le agenzie il 2022 rappresenta il terzo anno consecutivo senza che il telefono squilli”.
“In Veneto – prosegue l’assessore – il volume di affari continua a essere in crisi: sebbene nel 2021 abbiamo raggiunto i 375 milioni di euro, più del doppio rispetto al 2020 quando gli introiti erano stati di appena 145 milioni, siamo ancora ben distanti dal miliardo e mezzo registrato nel 2019, prima che iniziasse la pandemia”.
Le agenzie di viaggio che si occupano di incoming in Veneto sono circa il 15% del totale e producono un volume d’affari di circa 400 milioni di euro: il 90% di questi ricadono direttamente sulle strutture ricettive, sui trasporti, sulle guide/accompagnatrici, sulla ristorazione, sulle aziende dei prodotti enogastronomici/agroalimentari, sulle assicurazioni a tutela dei clienti, i fornitori dell’outdoor (il 35% dei produttori delle biciclette e degli accessori insiste in Veneto), senza dimenticare che l’intero settore occupa 4.500 persone.
“Oltre al clima di incertezza anche il sistema bancario ha di fatto alzato ‘cartellino rosso’ bloccando i fidi che – sottolinea Caner -, vista la stagionalità del lavoro di agenzia, garantivano la liquidità necessaria per la gestione dei flussi finanziari. Una mancanza di cassa che limita fortemente gli investimenti e la possibilità di partecipare a bandi”.
Oltre alle piccole agenzie, anche quelle più grandi e strutturate che si occupano di business travel e generano il 70 per cento del movimento delle aziende operando nei mercati internazionali, danno segnali di sofferenza. Ulteriore criticità è anche quella legata alle assicurazioni, in particolare ai Fondi di garanzia che vengono richiesti come elemento discriminante per l’apertura dell’attività di agenzia di viaggi.
“Non dimentichiamo – chiude l’assessore – che il nostro Paese è desiderato e invidiato in tutto il mondo, e i flussi turistici che sono creati negli anni si devono in gran parte proprio al mondo dell’intermediazione. Il 68% dei flussi è generato dalle Agenzie di Viaggio e Tour operator che operano in Italia creando valore aggiunto nella presentazione e narrazione delle loro proposte turistiche oltre che di benessere diffuso. Credo sia giunto il momento di pensare in maniera concreta a questa categoria che rischia di scomparire se non si interviene con immediatezza”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it