Veneto, ieri il governatore Zaia a “Porta a porta”: “Al Governo proposte di restrizioni non prese in considerazione”

Vaccini antinfluenzali, curva dei contagi, nuovo Dpcm e situazione economica del Paese sono state alcune delle tematiche affrontate nella serata di ieri, martedì 27 ottobre, nel corso di una nuova puntata del programma “Porta a porta”, condotto su Rai1 dal giornalista Bruno Vespa.

Puntata a cui era presente il governatore della Regione Veneto Luca Zaia, il sottosegretario del Ministero della Salute Sandra Zampa e il past president della Società europea di virologia Giorgio Palù, il quale ha spiegato come il 70 percento dei contagi avvenga nei luoghi famigliari e il 30 percento negli ambienti di lavoro, precisando come la mascherina sia efficace soprattutto quando viene rispettato anche il distanziamento.

“In questo periodo è molto difficile governare, ma le categorie e le opposizioni hanno il sacrosanto diritto di dire la propria”, è stato il commento iniziale di Vespa, a cui è seguita una breve panoramica sulla situazione dei contagi in Italia: il 58,6 percento dei positivi sono asintomatici, il 14,2 percento sintomatici con malessere e febbricola, il 19,9 percento sintomatici con lievi problemi alle vie respiratorie, il 6,6 percento sono i ricoverati e lo 0,7 percento si trova in terapia intensiva.

L’allarme è scattato per l’improvvisa impennata della curva dei contagi dopo il 1 ottobre, anche se le nuove restrizioni hanno provocato dei disagi economici, con il rischio di tensioni sociali e di infiltrazioni malavitose nelle attività di impresa.

“Noi siamo a favore delle restrizioni – ha commentato in puntata il governatore Luca Zaia – ma avevamo suggerito delle restrizioni che non sono state prese in considerazione, come fissare la chiusura dei locali alle 23, evitare gli assembramenti nei centri commerciali: vediamo che i musei restano aperti, ad esempio, ma pur non avendo nulla contro nessuno, trovo che non ci sia un filo logico”.

“Il Dpcm è un riscaldamento a bordo campo, che non andrà a modificare la linea dei contagi”, ha aggiunto Zaia, il quale ha inoltre annunciato come sia stato approvato l’obbligo per i medici di base di effettuare i tamponi.

Parole a cui il sottosegretario Sandra Zampa ha replicato, spiegando come la logica sia stata quella di voler abbattere i contatti personali, “evitando un lockdown generale”: “Chiudendo alle 18, dopo il lavoro la gente avrà il tempo di andare a fare la spesa, per poi andare a casa”.

Tuttavia, un servizio ha immortalato la situazione della linea ferroviaria Roma-Viterbo, dove la cancellazione di varie corse costringe i lavoratori a viaggiare stipati, senza alcuna forma di distanziamento: un servizio, quindi, che ha messo in luce le varie contraddizioni che si incontrano nel nostro quotidiano, in luoghi come i trasporti pubblici, un quotidiano attraversato da molta preoccupazione, specie per le attività.

“Gli esercenti rappresentano l’economia reale e sono persone per bene che vanno a manifestare pacificamente, senza creare dei disagi. – ha dichiarato Luca Zaia – E quello che dicono è ‘noi non vogliamo gli aiuti, noi vogliamo lavorare'”.

A complicare la situazione, inoltre, è anche la questione dei vaccini antinfluenzali che, secondo quanto affermato da Zaia, “sul mercato sono presenti in quantità inferiori al fabbisogno”.

“Siamo partiti per primi nel recuperare il vaccino antinfluenzale, – ha spiegato il governatore – ma la mancanza dei quantitativi necessari non è un problema creato dalle Regioni: il vaccino manca proprio sul mercato”.

Tante, quindi, le questioni ancora aperte, che vanno a rendere complicata una situazione già resa precaria dall’emergenza sanitaria.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Porta a Porta).
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