“Occhio alle truffe!”: è questo il monito lanciato da Fiorenzo Pastro, presidente provinciale e regionale dell’Associazione dei pensionati di Confartigianato (Anap).
Sono già stati segnalati, infatti, casi di falsi operatori dell’Ulss e di volontari fasulli della Croce Rossa i quali, facendo leva sulla paura nutrita soprattutto dagli anziani, si aggirano per le case con la scusa di dover fare dei test o telefonano facendo intendere la necessità di eseguire a domicilio il tampone per verificare la presenza, o meno, del Coronavirus.
Un fenomeno che, assieme al caso delle numerose fake news messe in circolo sul web, fa ben riflettere su quanto un caso di emergenza nazionale possa divenire occasione di lucro per individui con pochi scrupoli.
Il caso Coronavirus, quindi, ora richiede la massima attenzione non solo sul piano sanitario, ma anche su quello della sicurezza personale.
A farne le spese, infatti, potrebbero essere proprio le persone più bisognose di aiuto o di rassicurazioni, come le persone anziane o attualmente già colpite da patologie.
È bene sapere che le aziende Ulss non inviano il proprio personale a domicilio per eseguire visite o test: ciò avviene soltanto nel caso in cui gli operatori sanitari vengano allertati preventivamente dagli stessi cittadini i quali, tramite il medico di famiglia, il 118 o il numero nazionale 1500, segnalano la presenza di sintomi sospetti o la necessità di accertamenti.
L’Anap consiglia di non far entrare in casa persone sconosciute che si spacciano per infermieri o volontari della Croce Rossa e di segnalare eventuali movimenti sospetti alla Polizia locale, al 113, 112 o 117.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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