Veneto, novità importanti sugli anticorpi monoclonali. Successo per i primi pazienti curati

Novità importanti sul fronte degli anticorpi monoclonali in Veneto grazie all’intervento della professoressa Evelina Tacconelli, direttrice della Scuola di Specializzazione di Malattie Infettive e Tropicali dell’Università di Verona, che oggi ha fatto il punto della situazione sulle cure nella conferenza stampa dalla sede della Protezione civile della Regione Veneto.

Martedì scorso l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha consegnato alle Regioni il primo gruppo di anticorpi monoclonali.

L’Italia è l’unico Paese in Europa, insieme alla Germania, che ha approvato in via emergenziale gli anticorpi monoclonali, usati anche dall’ex presidente statunitense Donald Trump per la sua terapia.

La professoressa Tacconelli ha spiegato che gli anticorpi monoclonali sono un’arma estremamente utile nella lotta al virus, insieme ai vaccini, alle nuove cure e ai farmaci che non sono più quelli di un anno fa.

“Con gli anticorpi monoclonali possiamo aiutare tutti i soggetti che non sono stati ancora vaccinati e che purtroppo hanno acquisito il Covid – precisa la professoressa – Queste persone hanno dei fattori di rischio per finire in ospedale, purtroppo anche associati a una possibile mortalità. Se riusciamo a fare questo anticorpo monoclonale nelle prime 72 ore, diciamo entro i primi quattro o cinque giorni (anche se il farmaco è stato approvato entro i primi dieci), diamo al soggetto un’enorme possibilità di non finire in ospedale”.

Questo può fare la differenza e a Verona, grazie ad un incredibile lavoro di squadra, l’organizzazione è stata molto rapida per dare questa possibilità ai cittadini (ora tutte le Ulss della Regione Veneto si organizzeranno).

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“Abbiamo costituito un ambulatorio dove abbiamo fatto delle schede per i colleghi di Medicina Generale – aggiunge la professoressa Tacconelli – e abbiamo condiviso tutto con la nostra Ulss. Il medico vede il paziente, fa un test rapido di terza generazione e ci contatta 24 ore su 24 con una scheda online. Noi chiamiamo il paziente e gli facciamo la terapia il più rapidamente possibile. I primi due pazienti erano emozionati: la somministrazione è di una sola ora, teniamo il paziente in osservazione per un’ulteriore ora e poi può andare a casa”.

Nelle quattro settimane successive il paziente viene tenuto sotto controllo dal medico di Medicina Generale che, in contatto con il team della professoressa Tacconelli, chiude la cartella del paziente a distanza di quattro settimane e comunica anche ad Aifa che tutto è andato bene.

La professoressa Tacconelli ha affermato di vedere la luce in fondo al tunnel perché, grazie ai vaccini, alle nuove cure e agli anticorpi monoclonali, il Covid potrà essere sconfitto presto per tornare quanto prima alla normalità.

Il Veneto resta l’ottava Regione italiana per mortalità legata al Covid mentre l’Italia, tenendo in considerazione questo aspetto, è il quinto Paese al mondo.

Secondo le proiezioni, l’Rt del Veneto è 1,25 con un timido calo che purtroppo conferma le valutazioni fatte fino a questo momento.

L’incidenza settimanale dei positivi al Covid su 100 mila abitanti è 245 mentre le terapie intensive hanno un coefficiente di riempimento del 19% (soglia di sbarramento del 30%) e l’area non critica ha un coefficiente di riempimento del 21% (soglia di sbarramento del 40%).

Questi dati preoccupano le autorità sanitarie del Veneto, impegnate nella lotta al virus negli ospedali di tutta la Regione.

Questi i dati di oggi, venerdì 19 marzo 2021, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 4.329.452 tamponi molecolari, 3.623.965 tamponi rapidi, 44.254 tamponi nelle ultime 24 ore, 1.917 positivi intercettati nelle ultime 24 ore, 362.925 positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 37.613 positivi in questo momento, 1.829 ricoverati (8 in più nelle ultime 24 ore) di cui 219 terapie intensive (8 in più di ieri) e 1.610 ricoverati in area non critica (numero invariato), 284 pazienti non Covid in terapia intensiva e 10.318 morti in totale (23 morti in più di ieri).

La percentuale dei positivi al Covid sui tamponi effettuati è del 4,33%.

(Foto: Facebook).
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