Preoccupa la situazione dell’emergenza Covid in Veneto con tre Province che hanno una curva in crescita evidente per quanto riguarda l’andamento del virus: Padova, Treviso e Verona.
Il presidente Luca Zaia ha parlato dell’ultimo confronto con i vertici della sanità veneta nel quale si è deciso di elaborare un nuovo piano di sanità pubblica rispetto alla gestione ospedaliera.
Si tratta di una scelta prudenziale ma dovuta per affrontare questa nuova fase della pandemia nella quale in Veneto, a livello generale, c’è un timido incremento.
Si potranno ridurre ancora una volta alcune attività ospedaliere per lasciar spazio ai team di cura che si concentreranno nelle Malattie Infettive, nelle Pneumologie e nelle Terapie Intensive.
Il Veneto si sta attrezzando per rispondere al meglio alle criticità che si presenteranno lungo il percorso con l’esperienza di un anno di lotta serrata al Covid.
Ora la Regione ha la possibilità di attivare oltre 1.000 terapie intensive per garantire a tutti i pazienti le cure intensive.
Le scuole restano un problema nella dinamica dei contagi e per il governatore Zaia l’eventuale decisione di chiuderle rappresenterebbe una sconfitta, per quanto inevitabile.
“Oggi, se dividiamo la popolazione in tre fasce d’età – ha spiegato il governatore -, 0-20, 20-40 e over, vediamo che la prima fascia d’età è quella che pesa di più delle altre due nei contagi. Vuol dire che il virus ha ritarato la sua presenza. È un aspetto di adattamento all’ambiente: il virus è un essere vivente, ha una sua intelligenza e quindi nel momento in cui non ha un target si rivolge verso l’altro. Queste mutazioni non sono altro che un lento adattamento all’ambiente del virus”.
Le mutazioni del virus presenti in questo momento in Italia sono molto contagiose, hanno cariche virali importanti e i pazienti si negativizzano mediamente non più in otto giorni ma in 13 giorni.
La vera sfida resta quella dei vaccini contro il Covid e AstraZeneca potrà essere utilizzato per gli over 65; dal primo di aprile in Veneto, inoltre, dovrebbero arrivare almeno 1 milione di nuove dosi di vaccino.
Il Veneto ha chiesto ai direttori generali delle Ulss di poter arrivare almeno a 45-50 mila vaccini al giorno anche grazie alla categoria dei medici di base e ai mille specializzandi.
Il presidente Zaia ha spiegato che si sta lavorando al passaporto vaccinale del quale in Veneto si parla da diversi mesi.
Questi i dati di oggi, lunedì 8 marzo 2021, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 4.115.501 tamponi molecolari, 3.321.436 tamponi rapidi, 10.260 tamponi nelle ultime 24 ore, 757 positivi intercettati nelle ultime 24 ore, 343.267 positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 29.514 positivi in questo momento, 1.400 ricoverati di cui 157 terapie intensive (quattro in più di ieri) e 1.243 ricoverati in area non critica (27 in più di ieri), 9.980 morti in totale (12 morti in più di ieri) e 16.443 dimessi.
La percentuale dei positivi al Covid sui tamponi effettuati è del 7,38%.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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