Zaia chiede un parere formale del Cts sull’apertura delle scuole: “Ognuno deve prendersi le sue responsabilità”

Questa mattina le Regioni italiane hanno avuto un incontro in videoconferenza con il governo dove nessuno ha nascosto la preoccupazione per la situazione sanitaria in questa nuova fase dell’emergenza Covid-19.

Se si guardano i dati del Veneto, si può notare un calo dei ricoveri dal primo gennaio ad oggi mentre c’è una tendenza all’aumento del numero dei positivi.

L’Rt del Veneto è a 0,91 e la situazione generale della Regione è buona rispetto ad altre realtà italiane: anche oggi il presidente Luca Zaia ha sottolineato l’andamento anticiclico del Veneto.

“Di preoccupazione ce n’è – ha spiegato il governatore del Veneto – Primo perché dal punto di vista sanitario noi dobbiamo evitare di tornare a creare pressione ospedaliera. Due perché con i parametri di oggi, Rt a 1, si va in zona arancione che è un po’ quello che sta accadendo in giro per l’Italia. Vorrebbe dire ancora chiusure e restrizioni. Non dipende da noi, sono parametri nazionali”.

Oggi Zaia ha chiesto al governo che l’Istituto Superiore di Sanità e il Comitato tecnico scientifico (Cts) indichino al ministro le eventuali misure restrittive territoriali in modo tale che il ministro possa chiedere di adottarle d’intesa.

È stato anche chiesto ufficialmente che il Cts si esprima formalmente e pubblicamente rispetto all’apertura delle scuole.

Il presidente Zaia ha ribadito che ognuno deve prendersi le sue responsabilità perché le autorità regionali non sono in grado di esprimersi visto che i dati epidemiologici generali sono a disposizione del Comitato tecnico scientifico nazionale.

Zaia ha quindi chiesto formalmente un parere al comitato tecnico scientifico che poi ogni Regione potrà valutare.

Questa fase di contagi è diversa da quelle precedenti e Zaia ritiene che a livello nazionale si debba tornare a fare una campagna di comunicazione e di coinvolgimento dei cittadini su questo aspetto.

Zaia vorrebbe anche una circolare in cui sia scritto chiaramente che per chi ha già avuto il Covid basta una dose di vaccino, applicando le direttive dell’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc).

Inoltre, Zaia ha chiesto che si valuti l’opportunità scientifica, vista la carenza di vaccini, di fare una dose a tutti o due dosi a pochi.

L’ultima richiesta riguarda i tamponi fai da te nell’ottica della possibile riapertura di ristoranti e altre attività come già avviene in alcune nazioni.

Questi i dati di oggi, giovedì 25 febbraio 2021, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 4.008.425 tamponi molecolari, 3.137.697 tamponi rapidi, 47.356 tamponi nelle ultime 24 ore, 1.304 positivi intercettati nelle ultime 24 ore, 330.277 positivi intercettati in Veneto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, 22.949 positivi in questo momento, 1.351 ricoverati di cui 134 terapie intensive (2 in più di ieri) e 1.217 ricoverati in area non critica (30 in meno di ieri), 9.791 morti in totale (28 morti in più di ieri) e 15.848 dimessi (73 dimessi nelle ultime 24 ore).

La percentuale dei positivi al Covid sui tamponi effettuati è del 2,75%.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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